Dopo una breve pausa riprendono a Lecce le attività di Storie cucite a mano, progetto triennale di prevenzione del disagio e di promozione del benessere per bambini e bambine tra i 5 e i 14 anni e per le loro famiglie, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che coinvolge anche Roma e Moncalieri. Lunedì 7 settembre (ore 21 – Ingresso gratuito. Posti limitati. Prenotazione obbligatoria 3894755191 – 3277372824) nel Chiostro dei Teatini, nell’ambito della rassegna Teatini estate del Comune di Lecce, l’attore Ippolito Chiarello sarà in scena con “Mattia e il nonno”. Lo spettacolo, vincitore degli Eolo Awards 2020, gli “Oscar” italiani del teatro ragazzi, coprodotto da Factory compagnia transadriatica e Fondazione Sipario Toscana onlus in collaborazione con Nasca Teatri di Terra, è tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Piumini (Einaudi Ragazzi), uno degli autori italiani più apprezzati della letteratura per l’infanzia, con adattamento e regia di Tonio De Nitto, musiche originali di Paolo Coletta, costumi di Lapi Lou, luci di Davide Arsenio, tecnica a cura di Antonio Longo e organizzazione di Francesca D’Ippolito.
Presentato in anteprima nel maggio 2019 al Festival Segnali, lo spettacolo, oltre a una trentina di repliche all’attivo (prima dello stop forzato per il Covid19), ha ricevuto un’ottima accoglienza da parte di organizzatori, pubblico e critica. Ha conquistago gli Eolo Awards come miglior spettacolo “per aver proposto con estrema poesia e delicatezza, traendolo dal libro omonimo di Roberto Piumini, il tema della morte, così spinoso da offrire al pubblico dei ragazzi”, si legge nella motivazione. “Per mezzo dell’interpretazione felice e leggera di Ippolito Chiarello, lo spettacolo, si muove sulla sapiente e immediata riscrittura che Tonio De Nitto ha fatto del libro. La narrazione dell’interprete ci accompagna amorevolmente, mano nella mano, in compagnia del piccolo Mattia e di suo nonno, che da poco lo ha lasciato, in un viaggio fantastico attraverso uno scenario sempre vivo e pulsante, che ci farà comprendere in modo poeticamente profondo come tutte le persone che abbiamo amato, non spariranno mai, rimanendo in maniera durevole dentro di noi”.
In una lunga e inaspettata passeggiata, che ha la dimensione forse di un sogno, nonno e nipote si preparano al distacco, a guardare il mondo, a scoprire luoghi misteriosi agli occhi di un bambino, costellati di incontri magici e piccole avventure pescate tra i ricordi per scoprire, alla fine, che non basta desiderare per ottenere qualcosa, ma bisogna provare e soprattutto non smettere mai di cercare. In questo delicato passaggio di consegne il nonno insegna a Mattia, giocando con lui, a capire le regole che governano l’animo umano e come si può fare a rimanere vivi nel cuore di chi si ama. Una tenerezza infinita è alla base di questo straordinario racconto scritto con dolcezza e grande onirismo. Un lavoro che ci insegna con gli occhi innocenti di un bambino e la saggezza di un nonno a vivere la perdita come trasformazione e a comprendere il ciclo della vita. È un farmaco questo racconto, uno di quelli che noi adulti, avremmo dovuto avere la fortuna di conoscere da piccoli per imparare a recepire la separazione come questo cammino tra nonno e nipote che somiglia a un viaggio che non fa più paura.
“Mattia e il nonno rappresenta il modo più poetico di abituarsi a una perdita, di elaborare una mancanza trasformandola in lascito prezioso”, ha scritto Michele Di Donato su IlPickwick.it; “Chiarello si muove a proprio agio tra i colori pastello e l’ironia morbida dell’autore: un po’ mattatore, un po’ cantastorie distaccato, portavoce disincantato di un rito di passaggio”, sottolinea Andrea Pocosgnich su Teatro e critica; “Lo spettacolo ci trasporta fedelmente in tutti i mondi che Mattia e il nonno hanno visitato insieme, rendendoceli vivi e pulsanti, ricordandoci nel contempo che la vita vince sempre sulla morte, basta che noi, con il nostro operare, possiamo lasciare la nostra esuvia agli altri”, è la chiusura di Mario Bianchi su Eolo.
Il progetto Storie Cucite a Mano è coordinato dalla Cooperativa Sociale Educazione Progetto di Torino (capofila), dall’Associazione 21 luglio Onlus di Roma e da Fermenti Lattici di Lecce, con il monitoraggio della Fondazione Emanuela Zancan e la comunicazione a cura della Cooperativa Coolclub. Nel capoluogo salentino, Fermenti Lattici guida un ricco partenariato che coinvolge Comune di Lecce, Casa Circondariale Borgo San Nicola, ABCittà, Principio Attivo Teatro, PSY Psicologia e Psicoterapia cognitiva integrata. L’Istituto Comprensivo “Stomeo – Zimbalo” ospita inoltre la sperimentazione delle equipe ad alta densità educativa che affiancano i docenti nel loro compito, con l’offerta di percorsi formativi per insegnanti ed educatori, un fitto cartellone di laboratori per bambini e interventi di progettazione partecipata, insieme alle famiglie, per il restyling degli spazi. percorsiconibambini/storiecuciteamano.
Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. Info su www.conibambini.org.