Il giorno dopo le elezioni, arriva l’analisi del sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, pubblicata sul suo profilo facebook:
Pensieri del giorno dopo.
1. Questa elezione segna l’avvio di un ricambio generazionale nella composizione del Consiglio regionale. Un passaggio di testimone che vede affermarsi quei pugliesi chiamati a mettersi in gioco dalle politiche giovanili del primo governo regionale di Nichi Vendola.
Sapere oggi che Alessandro, Donato, ma anche Francesco Paolicelli a Bari, e altri, saranno protagonisti per i prossimi cinque anni, è qualcosa che dà sostanza e riempie di senso il percorso di governo di questi quindici anni in Puglia. Anche l’entusiasmo di questi candidati, che incarnano, oltre che interpretano, quella “Puglia migliore” (e da migliorare) che tanto ci siamo sforzati per difendere, ha reso possibile questa vittoria.
2. Leggo analisi – da più parti – che perseverano nella lettura di una vittoria solitaria di Emiliano, descritto con i soliti tratti caricaturali del “populista meridionale” che aggrega a destra e a manca. Analisi ripetitive che trascurano – forse perché non indagate, esplorate, conosciute con la necessaria curiosità – le esperienze che in questi mesi si sono messe al fianco di un candidato presidente che gli stessi descrivevano come debole e sfibrato nella sua capacità di parlare ai pugliesi. E ignorano gli effetti sul territorio dell’“onda lunga” di quindici anni di governo regionale progressista della Puglia.
La campagna elettorale, questa volta più che mai, si è nutrita di pochi, pochissimi eccessi verbali, effetti mediatici o sparate “populiste” sulla stampa. E tanto, tantissimo, di incontri, passaparola, di chilometri macinati su e giù per i paesi della provincia dai candidati consiglieri. Di comizi di piazza. Di strette di mano o “gomitate”, come si usa di questi tempi.
Si è nutrita delle esperienze di buon governo dei Comuni amministratati dal centrosinistra. Dai capoluoghi alle comunità più piccole, nelle quali la semina di questo quindicennio ha consentito il fiorire di una rete di amministratori che sono stati determinanti nel raggiungimento del risultato. Con Antonio De Caro, Riccardo Rossi, Rinaldo Melucci ci siamo messi al fianco di Michele fin dall’ottobre del 2019, convinti che questa volta più che mai, l’impresa sarebbe stata collettiva. O non sarebbe stata.
3. Impresa che si è nutrita, anche, della consapevolezza, avvertita in maniera diffusa, di un pericolo alle porte: la messa in discussione di quei valori e sensibilità che hanno ispirato gli assi strategici del governo regionale negli ultimi quindici anni: solidarietà, attenzione agli ultimi, rispetto ambientale, investimento sulla bellezza. Valori che evidentemente sono ormai cari ai pugliesi, che li considerano loro intimo patrimonio. E che sono patrimonio ideale e politico di quel 26% (circa) di liste civiche che, accanto al Pd hanno costruito questa vittoria. A dispetto di chi ancora oggi parla di una regione “conservatrice per natura”.
4. Per questi, e altri motivi, è stata, io credo, una vittoria collettiva. Ottenuta superando gli avversari di centrodestra e di destra: le suggestioni sovraniste, il razzismo strisciante, i richiami ad un eldorado di serietà e competenze di marca fittiana del quale, evidentemente, non c’era traccia nella memoria di questa terra.
Superando l’area più oltranzista del Movimento 5stelle, che ancora fa della diffidenza verso l’altro la cifra del proprio agire politico.
E superando la determinazione di quanti si sono impegnati per far perdere tutti noi, dopo aver utilizzato il nostro sostegno, alle elezioni politiche del 2018 e ancora prima, per farsi eleggere. E dai quali neanche di fronte ad un risultato imbarazzante giungono segnali di umiltà, ripensamento o riflessione.
Non aggiungo altro. Solo i complimenti a tutti gli eletti (in primis a Loredana,Sergio, Sebastiano).
Ed il ringraziamento ai non eletti per aver creduto in questo progetto collettivo. Non disperdetevi, rimanete a darci una mano.
Infine l’augurio a Michele e a chi lo accompagnerà in giunta e in consiglio di fare bene per tutti noi. Di saper essere il presidente di chi lo ha votato e di quanti non lo hanno sostenuto. Di saper impiegare nell’azione di governo coraggio, fantasia, determinazione.
Il popolo dei progressisti pugliesi sarà al tuo fianco con la stessa serietà e la stessa passione che hanno caratterizzato questa campagna elettorale.
Buona Puglia a tutti noi”.