Territorio

Torre Veneri: prendono il largo anche gli ultimi due tartarughini Caretta Caretta

Nella serata del 17 settembre, dopo una settimana dalla prima schiusa naturale di uova, avvenuta il 10 settembre, hanno preso il largo gli ultimi due tartarughini Caretta Caretta, attraverso la battigia del poligono di Torre Veneri, sotto la supervisione di un team congiunto di militari della Scuola di Cavalleria, con il Responsabile del Centro di Recupero Tartarughe Marine (CRTM) del Museo di Storia naturale del Salento e con il supporto dell’Ufficio Locale Marittimo di San Cataldo.

Il nido, individuato lo scorso 17 luglio in una zona della spiaggia del poligono prontamente delimitata ed interdetta al transito, per due mesi, è stato affidato al monitoraggio scientifico dei CRTM di Calimera e Torre Guaceto ed è stato protetto e costantemente monitorato dai militari dell’Esercito che, nelle passate notti, sono stati testimoni del suggestivo momento delle prima schiusa di uova. In totale sono state trovate 74 uova, di cui 59 schiuse, 14 non vitali e una con embrione non completato, che verranno esaminate dai biologi del CRTM per studiarne il processo embrionale.

Pur essendo la prima volta per le testuggini marine, specie a rischio d’estinzione, il poligono di Torre Veneri è da diversi anni “casa” di numerose specie faunistiche e floreali protette, complice lo scarsissimo impatto di origine antropica: lo scorso autunno avevano scelto la tranquillità dell’area militare una famiglia di lupi (due adulti e due cuccioli) e durante questa stagione estiva si é rivisto anche un branco di cinghiali.

Ciò testimonia la particolare attenzione alla cura del territorio e alle tematiche ambientali che da molti anni sono poste in essere dalla Scuola di Cavalleria e dall’Esercito. Lo stesso impegno assunto nel monitoraggio e nella protezione del sito di deposizione delle uova è da intendersi quale elemento di sensibilizzazione della comunità locale nel coinvolgimento alla salvaguardia e tutela della biodiversità.