“Alle porte del nuovo anno accademico, l’Università del Salento si prepara ad accogliere gli studenti iscritti ai corsi di laurea e si impegna a trovare il giusto compromesso tra sicurezza ed inserimento nel nuovo percorso di studio cui le matricole, tentano, con le difficoltà che caratterizzano il periodo post emergenziale, di affacciarsi”. E’ quanto si legge in una nota dell’UDU.
Al contrario l’Adisu Puglia si ritrova ad essere ancora una volta un passo indietro nei blocchi di partenza del nuovo anno accademico. Il ritardo che ne caratterizza l’attività, ormai da diversi anni a questa parte, è stato più volte denunciato dal sindacato studentesco Studenti Indipendenti- UDU Lecce.
Solo lo scorso 26 Agosto 2020 sono state pubblicate le linee guida di comportamento che gli studenti assegnatari di posto alloggio avrebbero dovuto osservare al loro rientro nelle residenze universitarie ed è stato in quel momento che gli studenti sono venuti tardivamente a conoscenza della possibilità del loro rientro nelle stesse per il nuovo anno accademico.
La ripresa del servizio ristorazione, invece, procede ancora oggi a tentoni. Solo una mensa universitaria su tre presenti sul territorio leccese, ha ripreso a funzionare, per di più non ancora in pieno regime e con orari ridotti; solo pochi giorni fa è stato ripristinato il servizio negli orari serali. Nonostante ciò, l’intervento non si può assolutamente definire sufficiente poiché gli assegnatari di posto alloggio presso la maggior parte delle residenze universitarie è impossibilitata ad accedere al servizio, sia per via dell’incompleta ripresa dello stesso in termini di standard qualitativi, sia in ragione della lontananza dell’unica mensa attiva in sede, con conseguente formazione di code chilometriche sotto al sole cocente.
“Solo con la pubblicazione delle linee guida gli assegnatari di posto alloggio, nell’a.a. 2019/2020, che risultano assegnatari anche per il mese di settembre 2020, hanno avuto le risposte che cercavano. I rappresentanti degli studentati, ancora una volta non sono stati presi in considerazione nella redazione delle nuove linee guida che disporranno la vita comunitaria per il prossimo semestre, nonostante UDU Lecce abbia continuamente inviato proposte di definizione di tavoli tecnici con tale finalità.” dichiara Benedetta Abate, rappresentante della residenza universitaria Ennio De Giorgi.
“Le assemblee, sedi legittime di confronto con i responsabili Adisu, sia durante lo stato emergenziale conclamato sia successivamente, sono state sempre richieste dai rappresentanti delle residenze universitarie leccesi; ci duole constatare che le poche assemblee convocate su nostra richiesta si sono rivelate sedi di promesse puntualmente disattese”, continua Benedetta Abate.
“Ancora una volta ci troviamo in difficoltà e in qualità di sindacato studentesco, con l’indipendenza che ci contraddistingue, siamo costretti a denunciare la totale mancanza di investimenti che avrebbero potuto migliorare il complesso delle residenzialità nella sede di Lecce. In questi ultimi anni le politiche sul diritto allo studio pugliese hanno completamente abbandonato a loro stessi gli studenti leccesi che da anni ormai si vedono destinatari di “soluzioni lampo” individuate all’ultimo momento per poter risolvere un problema strutturale ed ormai consolidato qual è quello dell’insufficienza dei posti alloggio”, conclude Benedetta Abate.
Nel frattempo sono iniziati i lavori per la realizzazione di un nuovo fabbricato che andrà a completare il complesso della residenza universitaria “Francesco Marcone” di Foggia. Quasi a ribadire che esistono città universitarie di serie A e città di serie B.
“Negli ultimi due anni, in particolare, abbiamo visto pervenire ogni tipo di proposta, dal più improbabile tentativo di affidamento ai privati della gestione di un servizio fondamentale quale quello residenziale, all’individuazione assolutamente intempestiva di nuove strutture non contemplate dal bando ufficiale Benefici e Servizi, proposte ai futuri assegnatari anche dopo la pubblicazione delle graduatorie dei vincitori.” dichiara Lorenzo D’Amico, portavoce di Studenti Indipendenti – UDU Lecce.
“La Regione Puglia ha preferito investire su altro. – spiegano i rappresentanti dell’UDU – Lo scorso 31 Luglio ha annunciato la pubblicazione dell’avviso “Torna a studiare in Puglia”, finalizzato ad esonerare dal pagamento della tassa regionale per il diritto allo studio universitario e dalle tasse universitarie gli studenti residenti in puglia ed iscritti per l’a.a. 2019/2020 presso una Università o AFAM fuori regione e che per l’a.a. 2020/2021 decidano di proseguire gli studi presso una Università o AFAM con sede amministrativa in Puglia.
Inoltre il Consiglio Regionale della Puglia nella seduta del 21 Luglio 2020 ha approvato l’art. 5 inserito nelle “Disposizioni Varie Urgenti” e, modificando nel contenuto il Bando Benefici e Servizi 2020/2021, ha considerato “fuori sede” tutti gli studenti che risiedono in un comune di provincia diversa da quella della sede del corso frequentato.
“Tali politiche – proseguono – hanno inevitabilmente contribuito all’aumento del numero degli avanti diritto al posto alloggio, facendo precipitare una situazione, già da tempo in bilico precario in un baratro dal quale sarà difficile uscire. Questo ci spinge a ritenere che non ci sia stata alcuna visione organica, ma solo un altro tentativo-spot che, come tutti sappiamo, non porterà nessun beneficio concreto a favore degli studenti. Se oggi siamo chiamati a fronteggiare una situazione talmente critica, non è corretto sostenere che ci abbia colti di sorpresa. Nessuna sorpresa per Studenti Indipendenti- UDU Lecce, voce fuori dal coro, che da anni rimane inascoltata”.
“Sorprende però la posizione dell’associazione Link Lecce – aggiungono – che sembra essersi accorta delle difficoltà degli studenti solo nell’ultimo mese. È da anni che la rappresentante degli studenti leccesi nel CDA Adisu, afferente proprio a Link Lecce, risulta latitante, assente dal confronto con gli studenti beneficiari dei servizi e da sempre lontana dalle problematiche e dalle necessità degli studenti. L’amministrazione con la quale la rappresentante degli studenti nel Consiglio di Amministrazione Adisu per la sede di Lecce avrebbe dovuto lavorare, si è dimostrata incapace di affrontare i problemi del territorio leccese, nel silenzio assordante proprio dell’associazione studentesca Link Lecce, che da anni latita, proprio come la sua rappresentante, sul tema del diritto allo studio e che solo ora sembra sorprendersi nel realizzare che le domande di accesso agli alloggi strabordano e non riusciranno mai a trovare una risposta a causa dell’inefficacia proprio di quelle politiche che sono state appoggiate e condivise dalla loro rappresentante.”
“Preferiamo – concludono – rinunciare alla malafede ed allontanare il dubbio che una presa di posizione talmente repentina, nettamente contraria alle posizioni del passato, sia stata dettata da alterazioni negli equilibri politici in relazione alle elezioni regionali appena avvenute e ci auguriamo che tutte le associazioni studentesche siano sempre volte ed ispirate al fine ultimo della tutela dei diritti degli studenti universitari”.