Una giunta comunale che si sostituisce al Parlamento nel disciplinare una norma è un fatto più unico che raro nella storia degli enti locali. Ci duole constatare che questo ennesimo triste primato spetta al comune di Lecce, che nell’adozione della deliberazione n. 342/20 del 11.11.20 in merito alla proroga delle concessioni demaniali marittime, si prende il lusso di disapplicare una norma nazionale per inventarsi una tempistica di sana pianta. Infatti la legge n. 145/18 è molto chiara ; con essa il legislatore ha inteso prorogare di fatto la durata delle concessioni al 2033. Sulla scorta di ciò, numerosi comuni pugliesi, ad esempio Bari, Brindisi e Taranto, hanno provveduto a deliberare l’estensione del termine secondo quanto stabilito dalla legge. Gli enti inadempienti, tra i quali il comune di Lecce, hanno invece ricevuto una diffida dalla Regione per provvedere quanto prima ad adeguarsi alle normative vigenti. Nonostante questo le imprese balneari operanti sul territorio di Lecce che hanno chiesto di ottenere una proroga delle concessioni sino al 2033, secondo quanto stabilito dalla legge n. 145/18 hanno ricevuto come risposta un diniego. Già qualche mese fa in C.C., a seguito di una nostra interpellanza, il Sindaco aveva confermato la volontà di adeguarsi alle disposizioni di legge, ma così non è accaduto, e le imprese balneari operanti sul territorio di Lecce che hanno chiesto di ottenere una proroga delle concessioni hanno ricevuto come risposta un diniego. Infatti con la deliberazione n. 342/20 la Giunta Comunale ha esplicitato di non aver provveduto al rilascio delle proroghe in quanto tali provvedimenti sarebbero stati in contraddizione con alcuni pronunciamenti comunitari, salvo poi decidere in merito sulla scorta di un parere legale di un professionista incaricato. Tale prevede, come miglior soluzione, una proroga tecnica, per un periodo non superiore ad anni 2/3, previo accettazione scritta da parte del concessionario, implicante la rinuncia alla scadenza di utilizzare l’area concessa. Una decisione mortificante nei confronti delle imprese operanti sul territorio, ed in palese contraddizione con quanto stabilito dalla legge. A seguito di queste premesse, il gruppo consiliare “Prima Lecce/Andare Oltre” ha inteso presentare una mozione da discutere nel prossimo C.C., per permettere ai consiglieri di ripristinare il corretto percorso istituzionale smarrito dalla Giunta. Nello specifico chiediamo di annullare la paradossale delibera n. 342/20, e procedere a ripristinare il giusto termine di proroga al 2033. Confidiamo nella correttezza istituzionale di coloro che, al pari dei colleghi di minoranza, hanno accolto con stupore che i proprio rappresentanti in giunta si sono sostituiti al legislatore per rivendicare il primato dell’ideologia sul buon senso. Il TAR di Lecce, a seguito del ricorso di un’impresa balneare salentina, ha già provveduto a confermare le proroghe previste al 2033. Confidiamo che non si arrivi ad ulteriori contenziosi, e che il Consiglio Comunale possa, quanto prima, ripristinare la legittimità procedurale che al momento è stata maldestramente accantonata.
Gianmaria Greco Antonio Finamore
Consiglieri comunali di “Prima Lecce/Andare Oltre”