Il primo cittadino Carlo Salvemini rende noto che “Da oggi è possibile per i cittadini leccesi in difficoltà economica richiedere un sostegno per l’acquisto di beni di prima necessità.
Per la terza volta dall’inizio della crisi legata alla pandemia, le istituzioni intervengono per sostenere quanti sono inoccupati, disoccupati o hanno temporaneamente sospeso le proprie attività lavorative e imprenditoriali e non beneficiano già di altri sussidi o sostegni pubblici.
I requisiti e le modalità per partecipare all’avviso pubblico e richiedere l’accredito sulla tessera sanitaria della somma spettante, sono riportati nel seguente link, che potete consultare sul sito del Comune:
Le risorse che in questa trance andremo a fornire a chi si trova in difficoltà si aggiungono agli interventi già effettuati in città dalla scorsa primavera. In un anno avremo erogato più di un milione e mezzo di euro in buoni spesa, tutti destinati all’acquisto di beni di prima necessità. È un importo considerevole che testimonia la drammaticità del momento che stiamo attraversando e l’insostituibilità dell’utilizzo di risorse pubbliche straordinarie per farvi fronte.
Una risposta che, come recentemente ci ha ricordato il Censis, è fondamentale per la tenuta sociale delle nostre comunità.
Anche se il tema, almeno all’apparenza, non appassiona l’opinione pubblica, non più di quanto faccia il gioco alla fotografia delle piazze più affollate, considero questo aspetto della crisi – drammatica, epocale, inedita – che stiamo attraversando quello sul quale varrebbe maggiormente la pena riflettere.
Tante delle persone che richiederanno i buoni spesa non sono tra quelle ritratte nelle vie dello shopping: ciò non le rende invisibili alle istituzioni. E non deve renderle invisibili alla politica, in queste ore impegnata in schermaglie incomprensibili ai più: c’è una grande questione sociale che abbiamo la responsabilità di affrontare con adeguati strumenti, alla quale dedicare la dovuta attenzione.
I Comuni, ancora una volta, saranno in prima linea, con tutti i limiti di risorse, personale, energie che li caratterizzano e con la consapevolezza di essere il primo punto di riferimento per quanti stanno soffrendo veramente la crisi.
Andiamo avanti, uniti”.