Marcello Buttazzo pubblica una nuova raccolta di poesie per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno dal titolo Il cielo degli azzurri destini. Lo stupore per l’immensità dei sentimenti, per le vertigini della vita, nelle ascese di gioie inesprimibili, nutre questo canto poetico unico nel suo genere che guarda dritto negli occhi la Donna attraverso un cuore puro, come archetipo del futuro, della speranza, di un eterno sì all’esistenza di tutti i giorni
“Il cielo degli azzurri destini” è un esercizio di speranza, alfine di guardare nell’azzurro dei nostri cieli – dichiara l’Autore – per ritrovare tracce di se stessi. “Il cielo degli azzurri destini” è come un silenzioso, pacato mestiere di vivere, alfine di ricercare ciò che dà significato alla vita. Un modo altro, fortemente simbolico di scavare nella terra di zolle marroni per scovare preziosi giacimenti d’essenza e quelle radici imperiture, che allignano nel profondo. Alcune poesie sono state redatte per mia madre Antonietta, 86enne, guida di valore nel mio quotidiano cammino. Ci sono anche versi scritti per papà Pietro, scomparso nel marzo 1987. E poi campeggia l’eterna musa, in parte realistica, in parte immaginifica: quell’idea di donna soave, gentile, che sa percuotere il tamburo, sa guidare le danze, sa aprire scenari. La Natura è sempre la panica scommessa con i suoi virenti virgulti. E la primavera che, comunque, verrà a irrorare i prati d’amore. L’esistenza pulsa, batte, fluisce. Ed è la perenne attesa degli uomini comuni. L’esistenza ai bordi delle strade, alle periferie del mondo, bordeggiata con stupore fanciullo. Con l’umana bellezza per le cose semplici. (Marcello Buttazzo)
Interventi critici di Vito Antonio Conte e Chiara Evangelista
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