La Fondazione La Notte della Taranta dedicherà la sezione Alberi di Canto del Festival a Cici Cafaro, il cantore della tradizione di Calimera scomparso ieri all’età di 97 anni.
Poeta, cantastorie, ideatore della Festa dei Lampioni, profondo conoscitore della cultura popolare salentina, Cici Cafaro aveva collaborato nel 2020 all’edizione più difficile del Concertone della Taranta che si è svolta, a causa dell’emergenza sanitaria, senza pubblico.
L’11 agosto aveva incontrato, accompagnato dal direttore artistico Daniele Durante in sala prove al Cinema Elio e nella sua casa di Calimera, il maestro concertatore Paolo Buonvino. Un dialogo con Durante sulla musica e sulle canzoni ripreso dal regista Edoardo Winspeare che la Fondazione rende pubblico oggi sui canali social.
Nel corto, Cici Cafaro, canta i brani da lui più amati come Mana (mamma in grico) dedicato a sua madre, ma anche Rosina e si sofferma sul valore di Kalinifta: “è un lamento, e quando ero bambino si cantava tutta come un lamento, senza il ritornello festoso di oggi”. Esegue con l’armonica a bocca la sua pizzica e improvvisa gli stornelli con la sua ineguagliabile capacità di trasformare in versi ogni istante della vita.
Da autodidatta, Cici Cafaro, ha trovato nelle parole, in grico, italiano e dialetto salentino, il cammino per raccontare la realtà anche quando nel 1974 ha guidato nella Grecìa salentina il fronte antidivorzista promuovendo il referendum abrogativo che porterà alla vittoria dei NO e alla conferma della Legge Fortuna-Baslini.
“Natura e libro, frutti e parole, alberi e canto, Cici Cafaro è stato, afferma Luigi Chiriatti direttore artistico del Festival, l’uomo che ha sempre aperto la porta della sua casa agli amici, generoso e sorridente ha educato i giovani alla conoscenza della cultura popolare. Straordinario poeta contadino ha donato al suo paese, Calimera, ‘fogli di poesia’. Dedicheremo a Cici la sezione Alberi di Canto del Festival, ricordando quando partecipava ai concerti della Taranta arrivando con il suo Ape, il motocarro carico di fichi, frutti di stagione e libri”.
Anche il Concertone riprenderà il filo interrotto nel 2020. “Era molto felice di incontrare il maestro Buonvino, ricorda Daniele Durante, e con la sua arguta ironia ha espresso il suo punto di vista sulla musica popolare. Per il Salento è come se fosse andata distrutta una grande biblioteca di tradizioni popolari, le numerose testimonianze raccolte su Cici sono una minima parte del suo sapere. Perdo il mio informatore più prezioso e completo di cultura popolare. Perdo un amico con un entusiasmo irrefrenabile, punto di riferimento insostituibile”.