Con queste parole l’assessore Leo ha commentato il prosieguo delle attività legate al processo di “Puglia Regione Universitaria” finalizzato a garantire un pieno diritto di cittadinanza a chi sceglie di studiare negli Atenei pugliesi, quale aspetto imprescindibile del diritto allo studio. Al centro di un Protocollo, che vede impegnati l’Assessorato all’Istruzione della Regione, l’Agenzia Regionale per il Diritto allo Studio, tutte le città universitarie della Puglia, gli Atenei pugliesi, gli studenti, le Province in un denso calendario di appuntamenti di approfondimento e riflessione partecipata, vi è un impegno condiviso per la definizione di un rapporto innovativo tra il sistema universitario e il sistema urbano, con l’obiettivo di elaborare una progettualità che sia funzionale a concreti interventi sul territorio regionale.
Cinque i temi su cui si stanno elaborando le strategie di Puglia Regione Universitaria: le attrezzature universitarie e del diritto allo studio, come occasione di rigenerazione urbana; il ruolo del sistema universitario nelle politiche culturali urbane e nelle politiche giovanili; le agende di sostenibilità universitaria urbana con particolare riferimento ai temi della mobilità e dell’efficienza energetica; innovazione dell’offerta di servizi per il Diritto allo Studio (per l’inclusione e benessere sociale); disabilità e accessibilità delle strutture universitarie e degli spazi urbani.
La riflessione sui primi due temi si è già avviata con due seminari organizzati nelle scorse settimane, durante i quali sono stati protagonisti il prof. Michele Montemurro del Politecnico di Bari e il prof. Giuliano Volpe dell’Università di Bari. A tenere le fila della riflessione complessiva con il ruolo di coordinamento scientifico del progetto URBAN@IT–Centro Nazionale di studi per le politiche urbane sotto la guida dei proff. Alessandro Balducci, Valentino Castellani, Valeria Fedeli e Nicola Martinelli.
“Puglia Regione Universitaria è un’occasione di ricerca applicata nella quale URBAN@IT ripone grande interesse. Dopo la firma del Protocollo abbiamo avviato subito una forte interazione tanto con i 5 delegati delle Università quanto con i rappresentanti nominati dai Comuni, per mettere a fuoco l’obiettivo principale del progetto, ovvero l’innovazione dell’offerta del Diritto allo Studio in Puglia orientata alla territorializzazione dei 5 temi prima descritti. La città e i territori diventano, quindi, sfondo ed allo stesso tempo protagonisti di ogni fase, calibrando le stesse sul possibile approccio degli specifici contesti urbani alla tematica considerata. Peraltro questo obiettivo di integrare sistemi universitari e sistemi urbani in Puglia, si iscrive ad un tempo in una grande tradizione storica italiana avviatasi nelle città di Bologna e Padova, per poi propagarsi in tutta Europa, e ad una robusta tendenza contemporanea per la quale anche nel mondo anglo-americano, dove il campus, come forma di organizzazione spaziale separata delle università, ha toccato il suo acme, si sperimenta sempre più frequentemente il ritorno delle università nelle città, anche all’interno di processi di rigenerazione urbana. Pertanto, questa ricerca applicata consente alla Regione Puglia di allinearsi ai contesti più innovativi del mondo in tema di sperimentazione della liaison Università–Città per consentire ai nostri atenei di essere maggiormente attrattivi a livello nazionale e internazionale” ha commentato il prof. Nicola Martinelli, presidente di URBAN@IT.
Un primo risvolto operativo progetto del Progetto “Puglia Regione Universitaria” a cui si sta lavorando, riguarda il tema complesso della residenzialità studentesca, anche in vista della pubblicazione, prevista per l’autunno, del V Bando della Legge 338/2000 dedicato proprio al finanziamento di interventi sulle residenze universitarie. La Puglia vuole aumentare la percentuale di posti alloggio/studente ribaltando almeno localmente il ranking che vede l’Italia al terzultimo posto in Europa, consapevole della fondamentale importanza di far vivere agli studenti il percorso formativo in autonomia. Nelle scorse settimane la Regione Puglia ha promosso una serie di incontri con i rappresentanti delle Università, dei Comuni e delle Province per individuare immobili che siano rispondenti ai requisiti necessari previsti per la realizzazione delle residenze universitarie, al termine di questi incontri la Regione ha chiesto agli stessi di formalizzare le proprie proposte e disponibilità.
Il progetto, però, non si è fermato solo ai confini regionali, infatti è stato aperto di recente un tavolo di confronto anche con la sede regionale di Bruxelles per favorire l’internazionalizzazione del sistema universitario pugliese, anche attraverso l’ingresso di “Puglia Regione universitaria” nelle reti “europee” in vista dei diversi progetti della programmazione 2021-2027.