Analisi, mappe e strategie del rischio. Cooperazione europea nell’affrontare le emergenze proteggendo ambiente, territori, paesaggi. Scambio costante di buone pratiche e di competenze, formazione, investimenti preziosi in tecnologie e nella sicurezza. C’è tutto questo nell’esercitazione anti-incendi boschivi (AIB) che si è svolta a Ugento, in provincia di Lecce, ieri 31 maggio.
L’esercitazione rientrava nel progetto trilaterale “3 Watch Out” (Ways, Tools and Challenges for Our Safety), cofinanziato nell’ambito del Programma “Intereg IPA CBC Italia Albania Montenegro 2014-2020” e nel contesto più generale della strategia europea per la cooperazione transfrontaliera nella Macroregione adriatico-ionica.
Si è trattato di un momento rilevante di simulazione nell’attivazione del modulo AIB previsto dal Meccanismo europeo di Protezione Civile che coordina le azioni di prevenzione e gestione del rischio idrogeologico, sismico e degli incendi boschivi nell’area UE.
Istituito nel 2001, già attivato centinaia di volte, il Meccanismo europeo di Protezione Civile è stato recentemente finanziato e rafforzato da Consiglio e Parlamento europeo per coordinare programmazione e attività dei sistemi di protezione civile nazionali, oltre a garantire interventi di natura umanitaria in aree extraeuropee.
Il modulo anti-incendi boschivi del Meccanismo di Protezione civile è già stato attivato in Europa, per esempio in Svezia e Grecia tra 2018 e 2019, e fuori dai confini Ue, come in Bolivia, sempre nel 2019.
Ogni Stato membro della UE può chiedere l’attivazione dei singoli moduli tecnico-organizzativi e dei volontari che i Paesi europei rendono disponibili preventivamente sulla base delle competenze, esperienze e aree di specializzazione definite nel quadro del Meccanismo europeo.
“Per la Protezione civile puglies – spiega il dirigente Mario Lerario – l’esercitazione di Ugento ha rappresentato nello stesso tempo una prova generale per l’avvio della campagna anti incendi che parte tradizionalmente nel nostro Paese dalla metà di giugno proseguendo fino a settembre, ma soprattutto l’opportunità concreta di verificare mettendo a disposizione di altri Paesi il know-how acquisito in anni di esperienza sul campo nel contrasto agli incendi boschivi. Una delle attività sulle quali si fonda la storia della Protezione civile regionale pugliese. Inoltre ha rappresentato una tappa nel percorso di certificazione del sistema di gestione e delle competenze secondo le norme Iso”.
Uno sforzo congiunto di prevenzione dei rischi, di preparazione alla gestione dei disastri naturali o causati dall’uomo, nell’impiego di gruppi di volontari esperti e formati a reagire in modo tempestivo alle emergenze, che permette di tutelare l’ambiente, la sicurezza dei cittadini e di portare assistenza immediata alle popolazioni colpite da eventi disastrosi. Questo efficace modello di prevenzione e sicurezza sul fronte antincendio vede coinvolti da anni Regione Puglia, la Protezione Civile regionale e il Dipartimento nazionale di Protezione Civile, il Corpo dei Vigili del Fuoco, l’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali (ARIF), autorità ed amministrazioni locali, insieme al vasto mondo del volontariato e alle diverse componenti associative della protezione civile.
Grazie a un modello fortemente condiviso e partecipato, la Puglia si propone come uno dei perni nella strategia di attivazione del modulo anti-incendi previsto dal Meccanismo europeo di Protezione civile. L’obiettivo principale dell’esercitazione che si è svolta a Ugento è stato sperimentare la capacità Ground Forest Fire Fighter Vehicles (GFFFV) del modulo AIB, ovvero il contrasto agli incendi boschivi con mezzi e metodi di terra. Una volta a regime, la Puglia avrà a disposizione e potrà condividere con altri Paesi l’utilizzo di veicoli multiuso di pronto intervento classe “Unimog” (Universal-Motor-Gerat) fondamentali per le loro caratteristiche di resistenza e capacità di muoversi su terreni impervi durante le operazioni di contrasto agli incendi boschivi e nel soccorso portato in condizioni atmosferiche estreme.
Mezzi e tecnologie richiesti dalla UE per intervenire rapidamente in soccorso degli Stati che attivano il modulo AIB del Meccanismo di protezione civile. Vale la pena aggiungere che il nostro Paese, insieme agli strumenti di terra indispensabili per la lotta agli incendi boschivi, può contare sulla Flotta aerea antincendio dello Stato: i velivoli anfibi CL 415 meglio noti come “Canadair” in dotazione ai Vigili del Fuoco, gli elicotteri Erickson S-64F e i più piccoli ma agili AT-802F “Fire Boss” che garantiscono interventi altrettanto decisivi nelle campagne antincendio.
Una mobilitazione importantissima, quella realizzata durante l’esercitazione realizzata in modo congiunto e con una metodologia comune tra i partner di progetto, quali Ministero dell’Interno Direzione Situazione Emergenziali (Montenegro), Regione di Lezha (Albania), ONG PfD (Albania), presso il campo di addestramento cinofili del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, ubicato nel comune di Ugento. Inoltre, sono stati coinvolti partner istituzionali, componenti e strutture operative del sistema nazionale di Protezione Civile, DPCN, ARIF, VVF Lecce, UTG Lecce e Comune di Ugento.
Una mobilitazione che, in definitiva, conferma il ruolo di capofila della Puglia nel fornire conoscenze, professionalità e tecnologie in ambito europeo ed extraeuropeo, nel contrasto agli incendi boschivi.
Tutte le attività sono state svolte nel rispetto delle misure previste nelle linee guida e nei protocolli di sicurezza per il contrasto e il contenimento della diffusione dell’agente virale SARS-CoV-2.
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