C’è tempo fino al 25 luglio per iscriversi a “Il mondo out of joint. Riflessioni sulla fine della civilizzazione neolitica“, summer school ideata e organizzata da Kaiak. A Philosophical Journey e Astràgali Teatro, con il patrocinio dell’Università del Salento che si terrà alla Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce dal 25 al 28 agosto. Info, modalità, costi e iscrizioni rivistakaiak@libero.it.
Stiamo uscendo definitivamente dal Neolitico e forse anche da quel periodo di relativa stabilità climatica che è (stato) l’Olocene, tanto che il concetto che ormai comunemente designa il chiasmo tra storia umana e storia geologica è quello di Antropocene. Niente sembra essere più come prima. O forse tutto è tornato come in un tempo (geologico) estremamente lontano rispetto alla ristretta temporalità della storia umana. Il “global warming” ha s-fondato la storia umana, aprendola a una dimensione pre-storica. Lo “sfondo” che si presumeva stabile della Natura è venuto meno, come è ormai sempre più evidente per la stessa meteorologia, una scienza che sta progressivamente prendendo atto del crollo dei suoi “fondamenti” empirici. Come ha sostenuto Timothy Morton, senza lo sfondo della “natura” – sfondo che nei millenni la specie umana ha concepito stabile nel suo ciclico ripetersi – non c’è primo piano simbolico, non c’è “mondo”. Quell’intreccio chiasmatico tra tecniche agricole, istituzioni simboliche e (relativa) stabilità climatica che è stato il mondo neolitico, sembra che esser stato sostituito da un incrocio per niente chiasmatico, bensì profondamente discrasico, tra global warming, spillover, crisi economica, crisi degli ordini simbolici. La Summer School ha come obiettivo quello di verificare tali assunti incrociando i discorsi della filosofia con quelli della biologia, della paleontologia, della antropologia, della tecnologia.
Stiamo uscendo definitivamente dal Neolitico e forse anche da quel periodo di relativa stabilità climatica che è (stato) l’Olocene, tanto che il concetto che ormai comunemente designa il chiasmo tra storia umana e storia geologica è quello di Antropocene. Niente sembra essere più come prima. O forse tutto è tornato come in un tempo (geologico) estremamente lontano rispetto alla ristretta temporalità della storia umana. Il “global warming” ha s-fondato la storia umana, aprendola a una dimensione pre-storica. Lo “sfondo” che si presumeva stabile della Natura è venuto meno, come è ormai sempre più evidente per la stessa meteorologia, una scienza che sta progressivamente prendendo atto del crollo dei suoi “fondamenti” empirici. Come ha sostenuto Timothy Morton, senza lo sfondo della “natura” – sfondo che nei millenni la specie umana ha concepito stabile nel suo ciclico ripetersi – non c’è primo piano simbolico, non c’è “mondo”. Quell’intreccio chiasmatico tra tecniche agricole, istituzioni simboliche e (relativa) stabilità climatica che è stato il mondo neolitico, sembra che esser stato sostituito da un incrocio per niente chiasmatico, bensì profondamente discrasico, tra global warming, spillover, crisi economica, crisi degli ordini simbolici. La Summer School ha come obiettivo quello di verificare tali assunti incrociando i discorsi della filosofia con quelli della biologia, della paleontologia, della antropologia, della tecnologia.
Mercoledì 25 agosto la Summer school prenderà il via con l’introduzione a cura di Vincenzo Cuomo e Fabio Tolledi, la Lecture dal titolo “L’era degli attaccamenti necessari: la responsabilità nello Chthulucene” di Federica Timeto (Università Ca’ Foscari) e, nel pomeriggio, il seminario “La catastrofe della madre neolitica e le cure allomaterne” di Eleonora de Conciliis (Rivista Kaiak) e la lecture “Le malattie nella storia dell’umanità. Un approccio multidisciplinare” di Francesco Maria Galassi (Flinders University – Australia). Giovedì 26 agosto il programma proseguirà con Eugenio Imbriani (Università del Salento) e la sua lecture su “Ernesto de Martino, il peso del passato e le apocalissi culturali“. Nel pomeriggio i seminari di Donato Martucci (Università del Salento) su “Crisi e rito in Ernesto de Martino” e Fabio Tolledi (Astragali Teatro) con “L’ecologia teatrale“. Venerdì 27 agosto in mattinata Francesco Vitale (Università di Salerno) proporrà la lecture di “Oltre la chiusura. Derrida e la decostruzione dell’oikos“. Nel pomeriggio due seminari a cura di Vincenzo Cuomo (Rivista Kaiak) su “La dark ecology di Timothy Morton” e Igor Pelgreffi (Università di Verona) su “Soggettività vegetale: eterogenesi delle forme biologiche, tra inorganico e organico“. In serata alle 21 nel Parco Archeologico di Rudiae i partecipanti potranno assistere a “Parole per la pace – La notte dei poeti“. Sabato 28 agosto, infine, dopo la lecture mattutina di Gaspare Polizzi (Università di Pisa) su “Tempi di crisi e di ominiscenza tra parassitismo e simbiosi” il programma si concluderà in serata con una performance di Astràgali Teatro.
Il requisito minimo per partecipare (max 20 iscritti – costo 200 euro) è l’iscrizione al secondo anno della laurea triennale in Filosofia, Antropologia, Ecologia, Storia, Sociologia, Biologia, Scienze Ambientali, Paleontologia. Al termine della Summer School ai partecipanti sarà consegnato un attestato di frequenza, che potrà essere utilizzato, come è prassi comune nelle Università italiane, per ottenere CFU per il proprio corso di studi.