Martedì 17 agosto, alle ore 20, il giornalista e scrittore Paolo Giordano sarà ospite della rassegna letteraria “Agostiniani Libri”, organizzata all’interno del cartellone estivo del Comune di Lecce, Lecce in Scena.
Giordano dialogherà con il sindaco Carlo Salvemini in un incontro, moderato dal giornalista Gabriele De Giorgi, sul suo ultimo libro, uscito solo in versione digitale, “Le cose che non voglio dimenticare” (Einaudi).
Nei lunghi mesi dell’emergenza per la pandemia, Giordano ha fatto quello che fanno gli scrittori: ha osservato e provato a descrivere un mondo di colpo divenuto minaccioso e alieno. Ma ha fatto anche quello che fanno le persone di scienza: ha provato a capire, ad ascoltare il dubbio, a non farsi spaventare da ciò che appariva ignoto. Le cose che ha imparato, giorno dopo giorno, per muoversi dentro questa nuova realtà le ha condivise in una sorta di «diario in pubblico» allo stesso tempo intimo e collettivo, una ricerca inquieta e lucida di un equilibrio nuovo tra ragione, emotività e comportamenti. Perché le cose che non dimenticheremo sono proprio quelle che ci porteremo dietro quando la tempesta sarà placata e le nuvole si apriranno sopra un paesaggio che non abbiamo mai visto. Un paesaggio che, per una volta, abbiamo la possibilità di disegnare più simile a come lo vogliamo.
Il volume – con la prefazione di Barbara Stefanelli, direttrice del settimanale 7 Corriere della Sera – raccoglie gli articoli di approfondimento scritti da Giordano sin dal 21 febbraio 2020, quando viene scoperto il primo focolaio italiano di Coronavirus a Codogno con l’Italia che diventa il primo paese fuori dalla Cina a registrare i contagi di quella che, di lì a pochi giorni, sarebbe stata dichiarata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una pandemia.
«I dispacci di Paolo Giordano – da quel suo speciale osservatorio all’incrocio tra scienze matematiche e umane – sono continuati con regolarità segnando tutti i passaggi di questa lunga crisi – scrive Stefanelli nella prefazione – modulata da picchi e valli. Sfogliare questo diario, adesso che per fortuna ci affolliamo sulla soglia dell’immunità, permette di rileggere noi stessi rifugiati nelle nostre stanze e l’Italia intera affacciata sull’Europa. Articolo dopo articolo, riattraversiamo questa strana mono-stagione incurante dei calendari, sezionata piuttosto dalla cadenza dei lockdown. Una stagione che ha mutato in perturbante la familiarità con i nostri corpi o le nostre città, durante la quale ci siamo sorpresi a domandarci “ma che giorno è oggi?” e a chiederci “state tutti bene?” temendo il peggio».
Paolo Giordano è nato a Torino nel 1982. Ha un dottorato in fisica ed è autore di quattro romanzi: “La solitudine dei numeri primi” (Mondadori 2008, Premio Strega e Premio Campiello Opera Prima), “Il corpo umano” (Mondadori 2012), “Il nero e l’argento” (Einaudi 2014 e 2017) e “Divorare il cielo” (Einaudi 2018 e 2019). Per Einaudi ha pubblicato anche “Nel contagio” (2020). Ha scritto per il teatro (Galoise Fine pena: ora) e collabora con il Corriere della Sera.