Martedì 31 agosto nel Cortile del Convento Francescano a Lequile con le esibizioni di Davide Ambrogio e Claudio Prima & Seme prosegue la dodicesima edizione di Mareaperto. Il Festival, ideato, organizzato e promosso dall’Associazione Culturale Manigold, con la direzione artistica di Claudio Prima, in collaborazione con Blogfoolk e Associazione Novus con il sostegno e la partecipazione del Comune di Lequile, fino al 24 settembre proporrà un appuntamento settimanale con quindici progetti di ricerca sulle musiche cosiddette “di confine”, che indagano le commistioni dei linguaggi e delle tradizioni, nell’idea che la musica tradizionale sia “materia in continuo movimento”. Mareaperto, che nel 2020 ha anche promosso la prima edizione dell’omonimo Premio dedicato alla world music d’autore, nasce infatti dall’esigenza di indagare sulle matrici comuni condivise dalle culture dei paesi appartenenti all’area Adriatica e Mediterranea.
Dalle 21 (ingresso 7 euro, info e prenotazioni 3286021575) la terza serata si aprirà con lo spettacolo Evocazioni e invocazioni di Davide Ambrogio. Artista emergente e nuova promessa del panorama della musica world italiana, nel 2020 vince il Premio Ethnos Gener/Azioni e il Premio Musica contro le Mafie, nel 2021 riceve Il Premio giovani di musica tradizionale Loano insieme a Linguamadre. Evocazioni e invocazioni – durante il quale il cantante imbraccia lira, chitarra con matite, tamburo a cornice, zumpettana, live looping, live electronics – è un racconto che risale alla radice del suono, cuore dell’intero progetto, per collegarlo al corpo sonoro che lo emette, al rito che lo evoca e lo invoca, perché si faccia presente. Il risultato è un lavoro che recupera le molteplici funzioni del canto capace di tradurre un’espressione vocale legata alla tradizione orale Aspromontana calabrese in elementi sonori contemporanei. Così come nella musica di tradizione orale ogni canto ed ogni suono si manifestano all’interno di un rito, ciascun brano del concerto è legato a una specifica funzione – dalla ninna nanna al canto di protesta, dal lamento allo scongiuro. Lo spettacolo più che addentrarsi in questioni storiche e filologiche, si lascia trasportare dal grandissimo valore estetico di un modo altro di “fare musica” attraverso una ricerca timbrica, melodica e ritmica in grado di evocare suggestioni diverse e di raccontare una verità intima ed attuale, nel presente. A seguire il concerto di presentazione di Enjoy, disco d’esordio di Claudio Prima & Seme, prodotto da Domenico Coduto per Ipe Ipe Music nella programmazione “Puglia Sounds Record 2020/2021”, distribuito da Goodfellas e negli store digitali da Artist First. L’incontro fra l’organetto del musicista, cantante e compositore salentino Claudio Prima, il quartetto d’archi formato da Vera Longo (violino e voce), Paola Barone (violino), Cristian Musìo (viola) e Marco Schiavone (violoncello), già protagonisti di numerose collaborazioni (Giovane Orchestra del Salento, La Municipal, Orchestra della Magna Grecia), e le percussioni di Vito De Lorenzi, porta alla ricerca di una scrittura che esprima il contatto tra due stili, apparentemente lontani fra loro, ma legati da un’appartenenza geografica che negli anni ha prodotto numerose forme di reciproca influenza. Il rigore della musica classica incontra, infatti, l’istinto e la spontaneità della musica popolare, che rivive di una ritualità moderna, traslando la sua eterna ricerca di un richiamo ancestrale in una scrittura attuale. Il Mediterraneo si fonde con il mondo classico, giocando con le provenienze e favorendo la contaminazione di due mondi musicali che da sempre hanno segretamente dialogato, come si può evincere dalle composizioni di Béla Bartók e Igor Stravinskj, fra gli altri, profondamente intrise di echi tradizionali. Il repertorio scandaglia i fondali del Mediterraneo con una scrittura originale che condensa più di vent’anni di ricerca sulle musiche cosiddette “di confine” e sulle inaspettate connessioni fra le tradizioni del mare di mezzo e il mondo classico. Il disco – che propone dieci composizioni originali di Claudio Prima e una rilettura del brano tradizionale dell’isola di Cipro “To Ghiasemi” – è stato lanciato dal singolo “Domenica”. Il videoclip, disponibile su youtube, racconta una storia semplice, al limite fra quotidianità e sogno. Sullo sfondo della band e del protagonista, le campagne di Otranto e la Torre di Sant’Emiliano, uno dei luoghi più suggestivi del Salento, terra d’origine di Prima, che oltre alle musiche firma anche la regia del video, impreziosito dalla fotografia di Stefano Tramacere.
Dalle 21 (ingresso 7 euro, info e prenotazioni 3286021575) la terza serata si aprirà con lo spettacolo Evocazioni e invocazioni di Davide Ambrogio. Artista emergente e nuova promessa del panorama della musica world italiana, nel 2020 vince il Premio Ethnos Gener/Azioni e il Premio Musica contro le Mafie, nel 2021 riceve Il Premio giovani di musica tradizionale Loano insieme a Linguamadre. Evocazioni e invocazioni – durante il quale il cantante imbraccia lira, chitarra con matite, tamburo a cornice, zumpettana, live looping, live electronics – è un racconto che risale alla radice del suono, cuore dell’intero progetto, per collegarlo al corpo sonoro che lo emette, al rito che lo evoca e lo invoca, perché si faccia presente. Il risultato è un lavoro che recupera le molteplici funzioni del canto capace di tradurre un’espressione vocale legata alla tradizione orale Aspromontana calabrese in elementi sonori contemporanei. Così come nella musica di tradizione orale ogni canto ed ogni suono si manifestano all’interno di un rito, ciascun brano del concerto è legato a una specifica funzione – dalla ninna nanna al canto di protesta, dal lamento allo scongiuro. Lo spettacolo più che addentrarsi in questioni storiche e filologiche, si lascia trasportare dal grandissimo valore estetico di un modo altro di “fare musica” attraverso una ricerca timbrica, melodica e ritmica in grado di evocare suggestioni diverse e di raccontare una verità intima ed attuale, nel presente. A seguire il concerto di presentazione di Enjoy, disco d’esordio di Claudio Prima & Seme, prodotto da Domenico Coduto per Ipe Ipe Music nella programmazione “Puglia Sounds Record 2020/2021”, distribuito da Goodfellas e negli store digitali da Artist First. L’incontro fra l’organetto del musicista, cantante e compositore salentino Claudio Prima, il quartetto d’archi formato da Vera Longo (violino e voce), Paola Barone (violino), Cristian Musìo (viola) e Marco Schiavone (violoncello), già protagonisti di numerose collaborazioni (Giovane Orchestra del Salento, La Municipal, Orchestra della Magna Grecia), e le percussioni di Vito De Lorenzi, porta alla ricerca di una scrittura che esprima il contatto tra due stili, apparentemente lontani fra loro, ma legati da un’appartenenza geografica che negli anni ha prodotto numerose forme di reciproca influenza. Il rigore della musica classica incontra, infatti, l’istinto e la spontaneità della musica popolare, che rivive di una ritualità moderna, traslando la sua eterna ricerca di un richiamo ancestrale in una scrittura attuale. Il Mediterraneo si fonde con il mondo classico, giocando con le provenienze e favorendo la contaminazione di due mondi musicali che da sempre hanno segretamente dialogato, come si può evincere dalle composizioni di Béla Bartók e Igor Stravinskj, fra gli altri, profondamente intrise di echi tradizionali. Il repertorio scandaglia i fondali del Mediterraneo con una scrittura originale che condensa più di vent’anni di ricerca sulle musiche cosiddette “di confine” e sulle inaspettate connessioni fra le tradizioni del mare di mezzo e il mondo classico. Il disco – che propone dieci composizioni originali di Claudio Prima e una rilettura del brano tradizionale dell’isola di Cipro “To Ghiasemi” – è stato lanciato dal singolo “Domenica”. Il videoclip, disponibile su youtube, racconta una storia semplice, al limite fra quotidianità e sogno. Sullo sfondo della band e del protagonista, le campagne di Otranto e la Torre di Sant’Emiliano, uno dei luoghi più suggestivi del Salento, terra d’origine di Prima, che oltre alle musiche firma anche la regia del video, impreziosito dalla fotografia di Stefano Tramacere.
Fino al 24 settembre sul palco si alterneranno Sossio Banda (gruppo vincitore del Premio MareAperto 2020), guidata dal sassofonista Francesco Sossio (collaboratore di Enzo Avitabile, Bottari di Portico, Baba Sissoko, Manu Dibango, Cheb Khaled, Femi Kuti e molti altri) e il chitarrista classico Michele Libraro (sabato 4 settembre); Sarita Schena & Reves, con un viaggio tra i Sud del mondo ed in particolar modo tra la tradizione del Tango e quella del Sud America, Uaragniaun, progetto musicale nato per raccontare le ancestrali storie del popolo della civiltà contadina pugliese, e la cantautrice Cristiana Verardo, con i brani di “Maledetti ritornelli”, nuovo lavoro discografico prodotto da G-ROdischi e distribuito da Believe (venerdì 10 settembre), Trio Percorda con “Carosello napoletano”, un repertorio di canzoni partenopee che va dalle prime villanelle fino agli ultimi grandi classici degli anni ’30 del XX secolo, e lo spettacolo Nina balla – Racconto per voce e quartetto dell’organettista, compositore e cantante Claudio Prima, affiancato dal progetto Seme – Vera Longo (violino e voce), Marco Schiavone (violoncello) e Vito De Lorenzi -, diretto dal regista e attore brasiliano Marcelo Bulgarelli (giovedì 16 settembre) e, per concludere, Radicanto con un tributo a Domenico Modugno nel quale il gruppo ridisegna con fascino, eleganza e forte carica emotiva le melodie del cantautore pugliese e Ragù di Vito Signorile, raccolta di tiritere, proverbi, storielle personaggi, piccoli e grandi pezzi di realtà popolare di Bari arricchito da testi, riflessioni, indovinelli, battute, canti e filastrocche e soprattutto del vivo apporto del pubblico che riesce sempre a “insaporirlo” (venerdì 24 settembre).
L’Associazione Manigold, attiva dal 2002 ha istituito in questi anni numerosi percorsi originali di studio e di ricerca nell’ambito delle tradizioni musicali dei paesi del Mediterraneo, sostenendo progetti artistici e formativi che investono diversi settori: la musica, il teatro, la danza, le arti pittoriche, le nuove tecnologie, la multimedialità. L’associazione ha prodotto e sostenuto negli ultimi vent’anni progetti affermati nel panorama internazionale e percorsi formativi e artistici con una spiccata propensione inclusiva e multiculturale: BandAdriatica, Giovane Orchestra del Salento, La Répétition / Orchestra Senza confini, Adria, Tukrè, Progetto Seme, Tabulè, Manigold, Orchestra Popolare di Puglia. Si occupa principalmente di produzione di spettacoli, management, organizzazione di eventi e rassegne (MareAperto, Nostos, Galatinarte), laboratori e corsi di sperimentazione.
L’Associazione Manigold, attiva dal 2002 ha istituito in questi anni numerosi percorsi originali di studio e di ricerca nell’ambito delle tradizioni musicali dei paesi del Mediterraneo, sostenendo progetti artistici e formativi che investono diversi settori: la musica, il teatro, la danza, le arti pittoriche, le nuove tecnologie, la multimedialità. L’associazione ha prodotto e sostenuto negli ultimi vent’anni progetti affermati nel panorama internazionale e percorsi formativi e artistici con una spiccata propensione inclusiva e multiculturale: BandAdriatica, Giovane Orchestra del Salento, La Répétition / Orchestra Senza confini, Adria, Tukrè, Progetto Seme, Tabulè, Manigold, Orchestra Popolare di Puglia. Si occupa principalmente di produzione di spettacoli, management, organizzazione di eventi e rassegne (MareAperto, Nostos, Galatinarte), laboratori e corsi di sperimentazione.