Secondo appuntamento per Dolce o Salato” rassegna gastroletteraria ideata dalla casa editrice Il Raggio Verde in collaborazione con l’associazione Le Ali di Pandora, la rivista telematica Arte Luoghi, il Museo Faggiano, il Bar Astoria questi ultimi location degli incontri. Un format diverso, volto a far incontrare il pubblico e gli autori in un dialogo aperto tra i luoghi d’arte della città, le storie e i versi, e i sapori che di volta in volta saranno associati ad un libro. Domenica 7 novembre, nella sala del Museo Faggiano in via Ascanio Grandi, un tuffo nel passato tra le vie di Lecce catapultata con le pagine del romanzo “La sposa del chiostro” di Sara Foti Scaivaliere alla fine del 1700. Sarà l’attrice Tiziana Buccarella a dar voce ad alcuni passi del libro e a dialogare poi con l’autrice .
La degustazione, offerta dalla stessa casa editrice al termine di ogni incontro, sarà svelata e troverà nella maggior parte dei casi un indizio tra le pagine del libro proposto.
Gli organizzatori hanno deciso così di festeggiare questo autunno 2021 che grazie alla campagna vaccinale ci vede finalmente svolgere eventi in presenza e non c’è dialogo e confronto più bello che quello di ritrovarsi insieme intorno ad un libro. Ingresso libero ma con Green pass e mascherina. Info e prenotazioni: info@
Un intreccio avvincente e una lettura fluida e appassionante che attraversa i luoghi e accompagna il lettore sorprendendolo fino alla fine. Questo è La sposa del chiostro di Sara Foti Sciavaliere. La narrazione è incentrata sulla figura di Virginia Bentivoglio, una filia matris ignotae, che per sconosciute ragioni incontra la benevolenza di Madre Matilde, l’Abadessa del monastero delle Benedettine di Lecce, la quale la vorrà con sé tra le educande dai nobili natali e le maldicenze bisbigliate nel silenzio del chiostro. Ambientato a cavallo tra XVIII e XIX secolo, le vicende dei protagonisti si inseriscono nel contesto storico che scaturisce dal burrascoso periodo repubblicano del 1799 fino alla cacciata dei francesi nel maggio 1802 – quando appunto Virginia metterà piede fuori dal monastero di San Giovanni Evangelista – per poi assistere al ritorno del governo napoleonico nell’epilogo del romanzo, con un inaspettato colpo di scena.
«L’abilità di Sara – scrive in prefazione il giornalista Raffaele Polo – è quella di far confluire una appassionante vicenda d’amore in una plausibile scena storica che privilegia la fine del diciottesimo secolo e ambienta nel Salento attuale la vita e le pulsioni dei protagonisti che si muovono in una Lecce (e in una Gallipoli) credibilissima e senza sbavature, più vicina all’attuale capoluogo di Terra d’Otranto di quel che si possa pensare. Ma, in questo avvincente romanzo, la storia la cultura la tradizione il gusto per i particolari più intriganti sono amalgamati con sapienza e hanno tutto il fascino della riconferma piacevole di ciò che avevamo sentito ma era poi mancata l’occasione per dilungarci sull’argomento… Un esempio mirabile è la manifattura dei dolcini di pasta di mandorla con la faldacchera, un episodio che, tuttora, fa parte dei più genuini momenti di vita leccese…»
Sinossi
Virginia Bentivoglio è una filia matris ignotae, che per sconosciute ragioni incontra la benevolenza di Madre Matilde, l’Abadessa del monastero delle Benedettine di Lecce, la quale la vorrà con sé tra le educande dai nobili natali e le maldicenze bisbigliate nel silenzio del chiostro. Quando però sarà una postulante, a un passo dal noviziato, la Madre abadessa spingerà la giovane Virginia fuori dalle mura di San Giovanni Evangelista, affidandola alle cure di una benefattrice, la baronessa Celeste Lubelli. Le ragioni che muovono Madre Matilde non sono ancora chiare alla ragazza, a disagio fuori dal chiostro, finché nel corridoio di palazzo Lubelli incontra Giulio Tafuri, il fratello di Donna Celeste, che la porterà a scavare più a fondo dentro di sé e l’aiuterà a rintracciare quel suo passato ignoto, la verità che aveva preceduto il suo abbandono alla ruota dei gettateli.
“La sposa del chiostro” è un romance storico, ambientato in Terra d’Otranto, principalmente a Lecce con qualche incursione a Gallipoli, a cavallo tra XVIII e XIX secolo. Le vicende dei protagonisti si inseriscono nel contesto storico che scaturisce dal burrascoso periodo repubblicano del 1799 fino alla cacciata dei francesi nel maggio 1802 – quando appunto Virginia metterà piede fuori dal monastero di San Giovanni Evangelista – , per poi assistere al ritorno del governo napoleonico nell’epilogo del romanzo, con un inaspettato colpo di scena. Seguire le vicende dei protagonisti significa anche camminare accanto a loro per le vie di una Lecce sulla soglia dell’Ottocento, guardare con i loro occhi una città che potrebbe rimandare a quella di oggi seppure in buona parte non aveva ancora subito le modifiche urbanistiche che seguiranno un secolo dopo e ricostruire per piccoli aneddoti fatti poco noti ma che sono tessere di una storia più ampia della città e del territorio.
L’Autrice
Vissuta tra Calabria e Sicilia, ma di origini pugliese da parte materna, ha deciso di mettere radici in Salento, anche se in verità non abbandona del tutto il suo “nomadismo” per ragioni professionali. Laureata in Lettere Moderne con indirizzo artistico, è guida turistica e giornalista, da sempre con un grande passione per la scrittura. Redattrice per la rivista online “Ripensandoci.com” sulle tematiche di genere, collaboratrice della rivista telematica “Arte e Luoghi”, della rubrica Itineraria di “Pink Magazine Italia” e blogger per “AgorArt”. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati in antologie, poi un romanzo breve, “L’altra metà del mio cielo” (Delos Digital, 2017), e il romance storico “Il profumo dei gelsomini” (Pink Books, 2019), “Ce la faremo?” A due mani con il giornalista Giuseppe Puppo e La sposa del chiostro entrambi per i tipi de Il Raggio Verde edizioni.