Nel rapporto Rapporto 2021 dell’osservatorio di Legambiente cittàclima due iniziative della città di Lecce sono indicate tra le buone pratiche in relazione alle “Misure anti-alluvione e di ripristino ambientale” utili a incrementare il livello di resilienza degli ecosistemi locali di fronte all’impatto del cambiamento climatico e dei fenomeni che esso produce. Sono il Piano delle Coste e il progetto per il monitoraggio del rischio idraulico realizzato dal settore Protezione Civile di Lecce sul litorale tra Torre Chianca e Spiaggiabella, in corrispondenza del bacino Idume.
Sul Piano comunale delle Coste, si legge nel Rapporto “il 24 settembre scorso, il Consiglio Comunale di Lecce ha approvato il Piano Comunale delle Coste. Si tratta di uno strumento di assetto, gestione, controllo e monitoraggio del territorio costiero comunale in termini di tutela del paesaggio, di salvaguardia dell’ambiente, di garanzia del diritto dei cittadini all’accesso e alla libera fruizione del patrimonio naturale pubblico, nonché disciplina per il suo utilizzo eco-compatibile. Tra i vari aspetti il Piano prevede il monitoraggio permanente dell’erosione costiera, la protezione e ricostruzione dei cordoni dunali, la trasformazione degli edifici degradati in strutture leggere in armonia con il paesaggio. Il capoluogo salentino è l’unico comune tra i 69 costieri della Puglia ad aver ottemperato a una legge del 2006 che li obbliga all’approvazione di Piani delle coste”.
Sul progetto per l’implementazione dei piani di Protezione civile con riferimento alla previsione, alla prevenzione e al contrasto del rischio idraulico ed idrogeologico, finanziato a gennaio 2021 dalla Regione Puglia, il Comune ha ottenuto risorse per l’aggiornamento del vigente Piano di emergenza comunale di Lecce e per l’acquisto di nuovi strumenti per il monitoraggio del territorio comunale interessato da aree ad alta, media e bassa pericolosità idraulica che risulta attualmente di circa 7,95 chilometri quadrati.
“La zona maggiormente esposta al rischio – si legge nel Rapporto – si concentra sulla fascia dell’immediato entroterra lungo il litorale tra Torre Chianca e Torre Rinalda, per la presenza di una rete di canali e di due corsi d’acqua: l’Idume e il Giammatteo. La proposta progettuale prevede l’acquisizione di un drone e di sensori, con relativo software, per la rilevazione tempestiva di situazioni di allagamento in punti critici del territorio comunale. Saranno installate anche apposite fotocamere per il monitoraggio visivo degli eventi da remoto, in grado di inviare i messaggi di allerta alla struttura comunale di protezione civile. Previsto anche il finanziamento delle azioni di divulgazione del Piano di emergenza attraverso incontri con la popolazione utili a illustrare i principali scenari di rischio idrogeologico e idraulico incombenti sul territorio, l’organizzazione della struttura comunale di Protezione civile e le principali norme di autoprotezione per la salvaguardia delle persone e dei beni esposti”.
“Il Rapporto Città-Clima di Legambiente più che uno scenario descrive una realtà che è già qui: i cambiamenti climatici e i fenomeni metereologici estremi che essi comportano – il bacino del Mediterraneo è tra le aree più problematiche da questo punto di vista – necessitano di risposte immediate, urgenti, per assicurare la capacità delle nostre città, dei nostri paesaggi, di sostenere i cambiamenti – dichiara il sindaco Carlo Salvemini – Nelle città occorre aggiornare i piani di protezione civile, introdurre nei regolamenti edilizi misure stringenti che assicurino la sostenibilità delle costruzioni, lavorare per rendere i nostri suoli sempre più permeabili e capaci di sostenere precipitazioni intense, migliorare la capacità di resistenza alle ondate di calore attraverso politiche di riforestazione urbana. E naturalmente fare la nostra parte per ridurre le emissioni inquinanti, con politiche ambientali e di mobilità che accompagnino le comunità verso stili di vita diversi rispetto al passato. Nella nostra, come in tutte le città italiane, il lavoro su questi temi disegna l’agenda amministrativa del presente e sarà sempre più determinante per le azioni future”.