In seguito al recente crollo della falesia al di sotto della torre di Torre dell’Orso e all’allarmismo circolato sui social, il sindaco di Melendugno Marco Potì è intervenuto per chiarire l’attuale situazione che da alcune foto ha fatto apparire la torre costiera in bilico.
“A prima vista la prospettiva può trarre in inganno e far ritenere che la Torre costiera sia in bilico. Da una verifica effettuata questa sera stessa dalla polizia locale, la situazione appare invece immutata rispetto al giorno del dissesto, con una distanza di 10-15 metri del mare dal piede della Torre.
Pertanto la situazione è stabile, anche se desta comunque preoccupazione – ha dichiarato il primo cittadino –
Siamo stati quest’oggi insieme al responsabile dell’Ufficio Demanio e Patrimonio del Comune di Melendugno, ing. D. Podo, presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Universita del Salento, con il professor Tomasicchio ed il suo staff ed in compagnia anche di Mauro della Valle della FID.
La proposta condivisa emersa è stata quella di agire, anche con il prezioso supporto dell’Università, su due linee di intervento, a breve e medio termine. Fin da subito analisi geologica e geostrutturale del sito e proposta di opere in somma urgenza, se ritenute necessarie, al piede della falesia, al fine di mettere in sicurezza la Torre, bene storico-culturale di altissimo valore.
Nel contempo, effettuazione di uno studio complessivo, tramite modelli matematici, a raggio più ampio, per la valutazione di opere strutturali utili a mitigare la potenza delle mareggiate e preservare sia le zone più importanti del costone ed i beni ivi presenti, sia per contrastare l’erosione delle spiagge, che tenga in prioritaria considerazione anche la valutazione di tutti gli impatti sulla sub-unità fisiografica in parola.
Abbiamo ascoltato il grido di allarme di tanti cittadini e letto anche le incredibili proteste e le accuse degli sciacalli di turno, ma siamo ben consapevoli che è sempre complesso e difficile contrastare la forza della natura ed agire in ambiti delicati e fragili senza creare nessun impatto. Allo stesso tempo per noi risulta impossibile restare fermi e sentiamo forte il dovere, come custodi delle bellezze del territorio, di provare a porre rimedio e tentare di conservare la presenza dei nostri tesori per più tempo possibile”.