In questo periodo di “transizione”, in cui si parla di cambiamenti e grandi trasformazioni, risulta molto difficile pianificare progetti a lungo termine per il nostro territorio. Sul tema delle Province e dei Comuni ci rapportiamo il più delle volte anche all’applicazione della riforma Delrio e alle problematiche in termini di organizzazione delle competenze e capacità finanziarie degli enti locali.
Invece di semplificare e ridurre gli sprechi abbiamo ottenuto maggiore complessità nei problemi e meno rappresentanza dei territori. Questa sommatoria di cambiamenti, allontana sempre di più lo stato dalle periferie e soprattutto i cittadini dai propri rappresentanti. I nostri amministratori affrontano quotidianamente le difficoltà in situazioni di emergenza con poco personale e interventi senza una strategia territoriale condivisa.
Con queste premesse il dovere della politica è quello di fungere da connessione tra i territori e le istituzioni Regionali e Nazionali, cercando di trovare soluzioni alle grandi criticità locali e puntando il dito sugli strumenti che servono a risolverle. Il costante calo demografico, le crisi lavorative e lo stravolgimento degli habitat naturali, sono solo alcune delle questioni che devono essere affrontate ripensando un nuovo modello di territorio, più allargato, più inclusivo e più grande. Soprattutto nella Provincia di Lecce, la frammentazione territoriale si traduce in moltissimi piccoli Comuni che rischiano di restare fuori dalla programmazione Europea e Nazionale. Proprio nel leccese un cambio di direzione è stato realizzato attraverso la fusione dei Comuni Presicce-Acquarica, che ha dimostrato come unendo le municipalità si possono ottenere molti risultati in termini economici, per la gestione quotidiana e per razionalizzare la spesa pubblica.
Abbiamo il dovere di aprire un confronto tra le forze politiche e le istituzioni locali su come
estendere questo approccio a tutti i livelli, per far diventare i piccoli centri più competitivi
nell’individuare e attrarre risorse dalla comunità europea e più resilienti ai cambiamenti, senza
disperdere le identità e la storia dei nostri territori.
In questa direzione l’idea del Protocollo d’Intesa, stipulato nel 2021 tra le Provincie di Brindisi,
Taranto e Lecce, l’Università del Salento e i rispettivi Sindaci può rappresentare il primo passo verso uno schema di sviluppo comune dei territori nella penisola Salentina.
Ci auguriamo che questo comunicato sia in grado di stimolare un dibattito, che se venisse portato avanti attraverso la redazione di un MasterPlan, sarà in grado di rimettere al centro dell’agenda politica questi importanti temi di sviluppo.
Con queste premesse il dovere della politica è quello di fungere da connessione tra i territori e le istituzioni Regionali e Nazionali, cercando di trovare soluzioni alle grandi criticità locali e puntando il dito sugli strumenti che servono a risolverle. Il costante calo demografico, le crisi lavorative e lo stravolgimento degli habitat naturali, sono solo alcune delle questioni che devono essere affrontate ripensando un nuovo modello di territorio, più allargato, più inclusivo e più grande. Soprattutto nella Provincia di Lecce, la frammentazione territoriale si traduce in moltissimi piccoli Comuni che rischiano di restare fuori dalla programmazione Europea e Nazionale. Proprio nel leccese un cambio di direzione è stato realizzato attraverso la fusione dei Comuni Presicce-Acquarica, che ha dimostrato come unendo le municipalità si possono ottenere molti risultati in termini economici, per la gestione quotidiana e per razionalizzare la spesa pubblica.
Abbiamo il dovere di aprire un confronto tra le forze politiche e le istituzioni locali su come
estendere questo approccio a tutti i livelli, per far diventare i piccoli centri più competitivi
nell’individuare e attrarre risorse dalla comunità europea e più resilienti ai cambiamenti, senza
disperdere le identità e la storia dei nostri territori.
In questa direzione l’idea del Protocollo d’Intesa, stipulato nel 2021 tra le Provincie di Brindisi,
Taranto e Lecce, l’Università del Salento e i rispettivi Sindaci può rappresentare il primo passo verso uno schema di sviluppo comune dei territori nella penisola Salentina.
Ci auguriamo che questo comunicato sia in grado di stimolare un dibattito, che se venisse portato avanti attraverso la redazione di un MasterPlan, sarà in grado di rimettere al centro dell’agenda politica questi importanti temi di sviluppo.
Coordinamento Provinciale Italia Viva Lecce – Ada Fiore, Massimo Toma
Coordinamento Provinciale Italia Viva Taranto – Maria Vittoria Colapietro, Vincenzo Angelini
Coordinamento Provinciale Italia Viva Brindisi – Tiziana Palmisano, Lorenzo Guadalupi
Coordinamento Provinciale Italia Viva Taranto – Maria Vittoria Colapietro, Vincenzo Angelini
Coordinamento Provinciale Italia Viva Brindisi – Tiziana Palmisano, Lorenzo Guadalupi