Il Comune di Lecce ha presentato la candidatura per alcuni progetti e proposte di intervento da finanziare all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nella Missione 5 dedicata a “Inclusione e coesione“.
Nell’avviso rivolto ai Comuni che riguarda i progetti di valorizzazione di beni confiscati, grazie al lavoro congiunto dei settori Welfare, Lavori Pubblici e Patrimonio, è stata presentata la domanda di finanziamento per un valore di 390mila euro del progetto “Ricomincio da me – Dal bene confiscato alla Casa Rifugio per donne vittime di violenza”. Si tratta del recupero funzionale e della riqualificazione di un’abitazione civile confiscata alla mafia da restituire alla comunità. L’intervento prevede l’attivazione di una casa rifugio (di secondo livello) per potenziare la “rete locale dei servizi di protezione delle donne vittima di violenza”, sole o con figli, che è in via di istituzione, favorendo l’avvio di percorsi di semi-autonomia abitativa. Il progetto vuole rispondere al fatto che, purtroppo, non sempre è possibile per le donne riappropriarsi della propria casa dopo una denuncia o le dimissioni da una casa rifugio di primo livello. Per fare questo, si rende necessario accompagnare le donne, prese in carico dal servizio sociale professionale, dai centri antiviolenza e dalle case rifugio di primo livello, in un percorso di uscita dalla violenza e di recupero di spazi vitali di autonomia e autodeterminazione. Presentato in coerenza con quanto previsto dall’Asse “protezione e sostegno” dal Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne e dal Piano integrato di interventi per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, adottato dalla Regione Puglia., il progetto permetterà di offrire protezione e ospitalità a donne maggiorenni con o senza figli o figlie, italiane e straniere, che subiscono violenza, accogliendo contestualmennte nella casa rifugio 6 ospiti.
Il Coordinamento dell’Ambito Territoriale Sociale, di cui Lecce è comune capofila, si è candidato, invece, all’avviso dedicato a “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”, richiedendo risorse per il rafforzamento dei servizi rivolti alle persone e ai nuclei familiari vulnerabil e agli anziani non autosufficienti (fondi pari a 751.500 euro), per l’attivazione di percorsi di autonomia per persone con disabilità (715mila euro) e ancora per “Housing First – Prima di tutto la casa” che riguarda l’alloggio temporaneo (710mila euro) e le “Stazioni di posta – Centri servizi per il contrasto alla povertà aperti alla cittadinanza (1.090.000 euro).
Nelle proposte di intervento “Housing first” e “Percorsi di autonomia per persone con disabilità” è richiesto il finanziamento anche per la ristrutturazione di due immobili di proprietà comunale, anch’essi beni confiscati, in via Melica e in viale Grassi: il primo da adibire a struttura per assistenza alloggiativa temporanea ma di ampio respiro destinata a singoli o piccoli gruppi di individui oppure a nuclei familiari in difficoltà estrema che non possono immediatamente accedere all’edilizia residenziale pubblica ma che necessitino di una presa in carico continuativa, il secondo a gruppo appartamento per persone con disabilità.
«Il PNRR – dichiara l’assessora al Welfare Silvia Miglietta – rappresenta un’occasione da non perdere per i comuni per potenziare e migliorare i servizi volti all’inclusione sociale di soggetti fragili e vulnerabili. Le candidature sono state rese possibili grazie al lavoro coordinato dei diversi settori comunali coinvolti e dell’Ufficio di Piano. Nello specifico, abbiamo chiesto risorse soprattutto per creare infrastrutture sociali a sostegno delle categorie più fragili. Le azioni necessarie a raggiungere le finalità saranno realizzate sia direttamente dal Comune che in collaborazione con le organizzazioni del volontariato e dei soggetti del terzo settore che operano sul territorio leccese e di Ambito».