I giovani imprenditori pugliesi hanno piena consapevolezza rispetto ai temi di sostenibilità e di sviluppo sostenibili, i cui obiettivi rappresentano il principale strumento di indirizzo strategico delle imprese.
Questo è il quadro emerso dalla ricerca realizzata dall’Università Lum in collaborazione con i Giovani Imprenditori di Confindustria Puglia relativa alla capacità delle imprese di rispondere al cambiamento e analizzare i principali gap rispetto ai propri obiettivi di sviluppo, presentata questa mattina alla stampa nella sede di Confindustria.
“Come dimostrato dalla nostra ricerca – ha affermato il Rettore della Lum Antonello Garzoni – il ruolo dei giovani imprenditori è centrale per rendere le imprese sempre più digitali e sostenibili. Oggi più che mai diventa fondamentale sperimentare nuovi modelli di governance sempre più aperti alle nuove generazioni”.
“Da diverso tempo i giovani imprenditori – ha dichiarato Alessio Nisi Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Puglia – collaborano con la LUM per studiare, ricercare e analizzare i fenomeni del mercato, cercando di individuare le tendenze del sistema economico-sociale e contribuire alla crescita del territorio pugliese. Abbiamo contribuito a questo lavoro con la partecipazione all’indagine di numerosissime imprese del nostro territorio, rappresentando un campione di aziende molto variegato sia per settori, sia per diversità di competenze nel campo digitale e della sostenibilità. Rappresentiamo imprese che hanno affrontato il cambiamento per scelta, anticipandone i tempi, e imprese che hanno subito il cambiamento imposto dal mercato, dalla pandemia e oggi dalla guerra”.
La prima fase dell’indagine è stata svolta mediante un focus group che ha messo intorno al tavolo docenti della Lum e i giovani imprenditori. Sono stati analizzati i driver di sostenibilità e digitalizzazione propedeutici alla elaborazione di un questionario che è stato somministrato a tutti i giovani imprenditori di Confindustria Puglia. Dall’analisi delle azioni di sostenibilità messe in atto dalle imprese Pugliesi emerge che le pratiche di green procurement rappresentano le azioni di sostenibilità maggiormente integrate all’interno della strategia (42%). Medesime considerazioni emergono con riferimento alla difficile scelta (48%) di investimento in mobilità sostenibile tanto a favore dei dipendenti quanto per le operazioni di logistica legate ai processi produttivi.
Solo il 30% del campione è fortemente convinto che di fronte alle sfide del cambiamento imposto dal contesto di sviluppo sostenibile, l’impresa si sia dimostrata resiliente. In tale scenario, l’orientamento strategico alla sostenibilità è considerato principalmente un’opportunità (più del 30%) e raramente un costo (2%) per l’impresa. La sostenibilità è considerata driver per la qualità (71%), la trasparenza e affidabilità (67%), la crescita (65%) e il posizionamento competitivo (65%).
La ricerca ha evidenziato che il 67% del campione ritiene il livello di digitalizzazione della propria azienda in linea con le proprie esigenze.
L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha accelerato il processo di digitalizzazione delle imprese intervistate, ma per il 75% di esse la trasformazione digitale era già in essere e riconosciuta come necessaria per non uscire dal mercato (75%).
Inoltre l’appartenenza al Sistema Confindustriale, ed in particolar modo al Gruppo dei Giovani Imprenditori, viene valutato positivamente per il contributo offerto al percorso di digitalizzazione realizzato dalle imprese, in termini di opportunità per networking e ispirazione (90%), crescita umana e professionale (80%), partnership industriali e accademiche e informazioni strategiche (70%).