Dalle 19 in Piazzetta Municipio (località Acquarica), la seconda serata si aprirà con “Storia aperta” di Davide Orecchio (Bompiani) che dialogherà con Giulia Falzea e Andrea Donaera con letture di Massimiliano Stefano. “Chi siamo noi?”, ci chiediamo all’inizio di questo romanzo. “Noi siamo ignoranti. Noi siamo, in miliardi di pixel, gli eredi”, coloro che vivono ormai fuori della linearità storica, dove il solo modo per capire i nostri padri è studiare. Così, in principio c’è un padre bambino, appena nato e già pronto ad affrontare il Novecento perché è un “bambino diacronico”, “creatura della durata”. Grazie alle parole che ha scritto – perché i bambini diacronici hanno lasciato montagne di parole, con le loro grafie sghembe, i loro dattiloscritti, telegrammi, articoli, faldoni – possiamo seguirne i passi attraverso il secolo breve, che non lo è stato affatto per chi come lui lo ha vissuto in ogni suo palpito. Il ramanzo racconta la storia di Pietro Migliorisi, eteronimo di tanti uomini e donne della sua generazione.
Alle 20, Armonia accoglie lo scrittore tarantino Mario Desiati, direttore artistico delle prime sette edizioni del Festival, che presenterà “Spatriati” con Orietta Limitone e Maila Cavaliere, con letture di Donato Chiarello. Claudia è solitaria ma sicura di sé, stravagante, si veste da uomo. Francesco è acceso e frenato da una fede dogmatica e al tempo stesso incerta. Lei lo provoca: lo sai che tua madre e mio padre sono amanti? Ma negli occhi di quel ragazzo remissivo intravede una scintilla in cui si riconosce. Da quel momento non si lasciano piú. A Claudia però la provincia sta stretta, fugge appena può, prima Londra, poi Milano e infine Berlino, lacapitale europea della trasgressione; Francesco resta fermo e scava dentro di sé. Diventano adulti insieme, in un gioco simbiotico di allontanamento e rincorsa, in cui finiscono sempre per ritrovarsi.
Dalle 19 si torna allo Strega con un triplo appuntamento nell’Ex Convento dei Carmelitani (località Presicce). Si inizia con “Nina sull’argine” di Veronica Galletta (minimum fax), un apologo sulla vulnerabilità che si inserisce in un’ampia tradizione di letteratura sul lavoro, declinandola in maniera personale. L’autrice si confronterà con Gaia Giovagnoli e Giulia Falzea con letture di Giustina De Iaco. A seguire Valeria Bisanti e Beatrice Ghezzi, con letture di Elisa Maggio, incontreranno Alessandra Carati e il suo “E poi saremo salvi” (Mondadori), una piccola storia nella Grande storia che dà vita a un mondo di esuli così vero e toccante da essere destinato a rimanere a lungo impresso nella mente del lettore. In chiusura “Quel maledetto Vronskij” di Claudio Piersanti (Rizzoli), che parlando con Rossano Astremo e Antonietta Stasi con letture di Giustina De Iaco, parlerà della storia di un uomo che non crede alla fine di un amore, un romanzo di ossessioni, tenacia e tenerezza.
Doppia “sessione” per la giornata conclusiva di domenica 29 maggio. Alle 10:30 i Giardini Pensili di Palazzo Ducale (località Presicce) accoglieranno “Mordi e fuggi” di Alessandro Bertante (Baldini+Castoldi), un romanzo duro e avvincente, dal ritmo serrato e incalzante, che non cerca facili risposte ma che apre nuove domande su uno dei periodi più drammatici della recente storia italiana. Con l’autore Valentina Murrieri e Federico Imperato con letture di Massimiliano Stefano. Fabio Bacà con Rossano Astremo e Michela Santoro, con letture di Donato Chiarello, racconterà “Nova” (Adelphi), la vita del neurochirurgo Davide in una Lucca suburbana. Dalle 19 il festival si sposterà nel Castello Medievale (località Acquarica) con “Stradario aggiornato di tutti i miei baci” di Daniela Ranieri (Ponte alle Grazie), un diario lucido e iperrealistico, in cui ogni dettaglio, ogni sussulto di vita interiore è trattato allo stesso tempo come dato scientifico e ferita dell’anima, con la partecipazione Daniela De Pascalis e Maria Grazia Bello con letture di Erina Pedaci. Alle 20 Marco Amerighi con “Randagi” (Bollati Boringhieri), un abbagliante romanzo sulla giovinezza e su quei fragilissimi legami nati per caso che nascondono il potere di cambiare le nostre vite, presentato da Carlo Ciardo e Michela Santoro con letture di Roberto Treglia. Alle 21, infine, Giulia Falzea e Omar Di Monopoli, con letture di Elisa Maggio, dialogheranno con Veronica Raimo del suo romanzo “Niente di vero” (Einaudi), la scommessa riuscita, rarissima, di curare le ferite ridendo. All’origine ci sono una madre onnipresente che riconosce come unico principio morale la propria ansia; un padre pieno di ossessioni igieniche e architettoniche che condanna i figli a fare presto i conti con la noia; unfratello genio precoce, centro di tutte le attenzioni.
«Certo il mondo è sempre più in balia di terribili tempeste. Navighiamo spaesati e infiacchiti, senza neppure il tempo di prender fiato dall’apnea pandemica e già siamo risucchiati nel cuore di un vortice sempre più feroce di conflitti», spiegano gli organizzatori Michela Santoro e Andrea Cacciatore. «Eppure, nel nostro remoto angolo del sud Europa, vogliamo continuare ad aprire varchi di riflessione, di incontro, di bellezza intorno alla parola scritta. Ci appigliamo alle pagine come ad una zattera salvifica. Vogliamo continuare a leggere, anche nella tempesta». Il Festival proseguirà poi con Armonia Estate con la presenza di Domenico Procacci (11 giugno a Presicce-Acquarica), Paolo Rumiz (3 luglio a Santa Maria di Leuca) e con due appuntamenti (16/17 luglio a Lucugnano) in collaborazione con il Premio Italo Calvino e con il Festival di scrittrici inQuiete.
Armonia. Narrazioni in Terra d’Otranto è ideato e organizzato dalla Libreria Idrusa di Alessano e dall’Associazione Narrazioni, in collaborazione con Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, Premio Strega, Premio Italo Calvino, InQuiete, Parco Culturale Ecclesiale de FinibusTerrae, Tina Lambrini – Casa Comi con il contributo dei Comuni di Presicce-Acquarica, Castrignano del Capo e di alcuni sponsor privati. Media partner Radio Peter Pan, RadioVenere e OraComunica. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito.