Politica

Con Novoli: “Quella del Parco nei pressi dell’Immacolata è più di un’emergenza”

Novoli sicuramente non è celebre per la bellezza dei suoi giardini e dei suoi parchi, negli ultimi tempi, poco rigogliosi e non conservati con cura e attenzione dalla mano pubblica. Non vi è alcuna vocazione alla cura di piante e fiori, gli alberi improvvidamente abbattuti non sono stati sostituiti né rimossi, l’incuria non è più solo un caso ma è costante in vari punti del paese. E il colpo d’occhio, l’impressione, è davvero desolante. E tutto questo nonostante, da tempo, segnaliamo, anche pubblicamente sulla nostra pagina Facebook  questo stato di cose. Così dopo le denunce sul deturpamento del poco verde esistente, eccone prontamente un’altra, stavolta relativa al degrado in cui si trova il parco, causa di gravissimi episodi. 

Quella del Parco nei pressi dell’Immacolata, infatti, è più di un’emergenza. Perché dura da tempo e necessita di interventi, perché non ci sono reazioni alle denunce dei residenti. Denunce, quelle di cui parliamo, circostanziate, che oltre al vandalismo, ai danni, all’abbandono parlano di discriminazione e odio razziale.

Questa è la triste fotografia del parco giochi dell’Immacolata a Novoli. Denunce, quelle di cui parliamo, del 2021(!), circostanziate, che raccontano di situazioni sottaciute, fatte rimanere nel recinto del quartiere, ma gravi, che ci raccontano di un paese che forse non conosciamo fino in fondo. Denunce che parlano di discriminazione e odio razziale. Sono quelle presentate da una famiglia Senegalese residente nel quartiere e che vive a ridosso del piccolo parco. Sono state portate a conoscenza sia dell’Amministrazione che delle forze di pubblica sicurezza. In queste si descrivono episodi di attacchi verso l’abitazione della suddetta famiglia con grosse pietre e lanci di bottiglie   che hanno mandato in frantumi le finestre della casa e tentativi, per fortuna non riusciti, di violazione di domicilio, con la famiglia terrorizzata e barricata all’interno dell’abitazione. Protagoniste inconsapevoli e incolpevoli, una donna di 42 anni, originaria del Senegal, madre di un bambino di 3 anni e di due bambine di 13 e 12 anni, che ha denunciato nel maggio 2021 un’aggressione a sfondo razziale, con tanto di lancio di pietre all’interno della veranda, oltre che vetri rotti delle finestre e lancio di bottiglie.

 

Gli spazi pubblici prospicienti Vico Mazzotti e via Brodolini, (quest’ultima via di residenza della famiglia in questione) sono da tempo in stato di abbandono e  sono costantemente alla mercè di gruppi di persone. La suddetta situazione, che risulta ben nota all’Amministrazione comunale, si è perpetrata anche durante la c.d. zona rossa, dovuta all’emergenza Covid-19,  e nonostante l’ordinanza del sindaco (n.41 del 10.11.2020) che vietava anche il solo stazionamento in quei luoghi (sarebbe interessante conoscere il numero di controlli ed il numero di sanzioni elevato in quel periodo) i bivacchi sono continuati.

In questo clima accadeva il gravissimo fatto di danneggiamento, tentata violazione di domicilio e di vera e propria intimidazione nei confronti della famiglia che abbiamo su descritto. Chiediamo che a questa annosa questione venga posta la parola fine,  perché fino ad ora nessun intervento risolutivo è stato posto in essere.

 

Chi amministra ha l’obbligo di prendere le misure necessarie a fare in modo che le molestie, anche razziali in questo caso, non si verifichino nella sua comunità. Non si possono ignorare le denunce di molestie razziali e si devono prendere tutte le misure affinché tale episodi non si verifichino più.

Il silenzio, di solito, non fa in modo che sparisca il razzismo e anzi, se non si fa niente, spesso le cose peggiorano. Bisogna proteggere le persone anche dalle rappresaglie (o dalle punizioni, o la loro minaccia) o altre conseguenze negative.

 

Il razzismo quotidiano

“Gli abitanti di Novoli sono razzisti?”. “Quanto è diffuso il razzismo nel nostro paese?”. “Sta aumentando?”. Cosa ne sappiamo in merito? Bisognerebbe porsi queste domande ricordando sempre che il razzismo è qualcosa di ben più complesso, diffuso e debordante di un fenomeno misurabile e osservabile.

Il razzismo, e tutte le forme di discriminazione, sono fenomeni difficili da analizzare. La gran parte delle discriminazioni e delle violenze razziste resta invisibile, sia perché coloro che le subiscono molto spesso restano in silenzio, sia perché coloro che ne sono testimoni non denunciano, diventandone di fatto complici. In questo caso un episodio di razzismo è stato segnalato e denunciato alle autorità competenti nel 2021. Cosa ne è stato di quella denuncia? A cosa ha portato?

 Crediamo che una comunità matura debba affrontare questi argomenti e non arroccarsi in puerili contrapposizioni. Un’amministrazione di energumeni non giova ad alcuno.

Lo sappiamo che dare conto di questa complessità non è semplice. Quello che proponiamo è un racconto circostanziato, la cui fonte potrà essere pure definita parziale e discrezionale, ma sicuramente sfugge a qualsiasi tipo di interesse speculativo. L’intento è quello di ricordare che la xenofobia e il razzismo, lungi dall’essere fenomeni straordinari e estemporanei, imputabili a individui solitari, sono radicati e fanno parte di un contesto, sono cioè fenomeni sociali, strutturali, ordinari e sistemici, in cui giocano un ruolo centrale gli attori collettivi: le istituzioni, i partiti e gli operatori dei media, innanzitutto.

Sarebbe molto triste vivere oggi in un paese in cui gli episodi di razzismo, intolleranza, discriminazione e disuguaglianza si trovano al centro della narrazione quotidiana, sarebbe inaccettabile.

Peccato che tutto questo per più di un anno sia stato ignorato o ancor peggio  insabbiato dall’amministrazione comunale. 

Comunicato “Con Novoli”