Sono state 212 le aziende salentine che, da gennaio ad oggi, giorno del “click day”, si sono rivolte ad Arpal Puglia per verificare l’indisponibilità di lavoratori presenti sul territorio nazionale prima di assumere manodopera dall’estero. Com’è noto, il “decreto flussi”, cioè il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 29 dicembre 2022, ha stabilito 82.705 ingressi per quest’anno ed ha assegnato un ruolo centrale ai centri per l’impiego: sono state presentate richieste di personale per un totale di 834 lavoratori. Nel 41,25 per cento dei casi, la ricerca riguarda il turismo e la ristorazione, settore nel quale sono state presentate richieste per 344 addetti, dai sushiman ai lavapiatti, dalle cameriere ai piani ai barman, dagli chef e aiuto cuochi ai camerieri di sala e pizzaioli. Segue l’edilizia, che copre quasi il 30 per cento delle domande avanzate (248 addetti). Per l’industria del legno, sono state depositate richieste per 97 falegnami da impiegare soprattutto nel segmento degli arredi civili e navali. A seguire, ci sono il commercio (60 addetti); l’industria metalmeccanica (39); l’agricoltura, la pesca e l’agroalimentare (24); l’artigianato (23); i trasporti e riparazioni veicoli (19) e ulteriori dieci lavoratori sono ricercati, nel complesso, per i settori amministrativo, cura della persona, bellezza e benessere e pulizie-multiservizi.
“Intenso e meticoloso il lavoro fatto dai dieci centri per l’impiego – commenta Luigi Mazzei, dirigente U.O. Coordinamento Servizi per l’Impiego Ambito di Lecce Arpal Puglia – tant’è che ammontano a 1.080 i nominativi inviati alle aziende in risposta a 168 annunci, un’attività di preselezione frutto non soltanto delle candidature giunte ma anche della ricerca fatta dagli operatori attraverso le banche dati. Sono, invece, 25 le dichiarazioni di indisponibilità accertate”. Sul totale di 256 annunci, infine, sono 63 quelli ancora in fase di lavorazione, in quanto non è ancora scaduto il termine di quindici giorni entro il quale dare riscontro alle aziende.
Dal punto di vista territoriale, la ricerca si è concentrata soprattutto nei comuni di competenza del centro per l’impiego di Lecce, dunque nella città capoluogo e nel suo hinterland, che ha assorbito oltre il 44 per cento di posizioni aperte (374 per un totale di 96 aziende). A Nardò sono state 99 per trenta aziende; a Galatina 85; a Casarano 70; a Campi Salentina 66; a Maglie 43; a Tricase 38; a Gallipoli 26. Chiudono Martano e i comuni della Grecìa con 17 e Poggiardo con 16.