Domani, sabato 22 aprile a Leverano, dalle ore 18:00, sarà inaugurato il LABORATORIO SOCIALE, un nuovo spazio destinato alla realizzazione di interventi per la diffusione della legalità, alla promozione della cultura, alla creazione di percorsi condivisi di cittadinanza attiva, a progetti di inclusione e di condivisione con la comunità.
Il Sindaco Marcello Rolli sottolinea l’importanza della rinascita dell’edificio: “Il nuovo Laboratorio Sociale di via Turati amplia ulteriormente l’offerta degli spazi sociali e culturali nel nostro Comune. Un luogo che potrà ospitare le attività di alcune associazioni, mostre d’arte, incontri pubblici e dibattiti. Lo spazio per costruire partecipazione attiva e confronto democratico”.
“Rinascita”, perché l’edificio di via Turati, ex sede comunale, è stato ristrutturato con interventi di efficientamento energetico e riorganizzazione funzionale, grazie al finanziamento ottenuto dal “Bando POR FERS – FSE 2014/2020”, Azione 9.14 “Interventi per la diffusione della legalità” tesa alla promozione della cultura e delle pratiche di legalità diffusa nelle aree a maggior rischio di esclusione sociale.
“Siamo molto contenti di recuperare e consegnare alla comunità uno spazio nuovo e funzionale per iniziative ed eventi culturali, progetti sulla legalità e percorsi di partecipazione attiva. Inoltre, il Laboratorio Sociale ospiterà alcune tra le associazioni più attive e meritevoli che operano sul territorio comunale” – spiega l’assessore Nuccio Muci – “Credo sia giusto e doveroso ringraziare l’architetto Valerio Costantino dirigente del Settore lavori pubblici del comune di Leverano e i progettisti, l’ing. Dante Dimastrogiovanni e l’arch. Mauro Quarta, per avere realizzato e interpretato al meglio l’obiettivo dell’Amministrazione, riqualificare e adeguare l’immobile Comunale di via Turati destinato all’integrazione e all’inclusione sociale”.
Sette sale intitolate a sette donne che nel tempo sono diventate figure di riferimento per il loro coraggio: Nicoletta Livi Bacci (Libreria delle donne di Firenze, ha diffuso il pensiero femminista, Associazione Artemisia, Centro antiviolenza a sostegno di donne e bambini), Franca Viola (prima donna ad aver detto di no al matrimonio riparatore facendo arrestare il mafioso che l’ha violentata, condannato a 11 anni di galera), Teresa Sarti (insegnante che ha sottratto i ragazzi al degrado, fondatrice con Gino Strada di Emergency, pacifista, difesa dei diritti umani), Anna Puglisi (Centro Siciliano di Documentazione Peppino Impastato, Associazione delle donne siciliane per la lotta contro la mafia, ha scritto il primo testo sul rapporto donne e mafia), Isotta Gaeta (reporter per il Corriere della Sera, si è battuta per la difesa dei diritti civili dei detenuti, per l’autonomia dei giornalisti e la libertà d’opinione), Anna Garofalo (conduttrice radiofonica di Parole di una donna con la quale diede voce a decine di donne affrontando temi tabù: divorzio, violenza, adulterio, prostituzione, figli illegittimi, discriminazione di genere sul lavoro), Teresa Mattei (la più giovane donna a esser stata eletta alla Costituente, porta la sua firma l’articolo 3 della Costituzione, ha lottato a favore dei diritti delle donne e dei minori, ha fondato un centro studi per la progettazione di nuovi servizi per l’infanzia, ha promosso la cultura come forma di emancipazione e come nuova forma di comunicazione ed espressione della creatività).
“Abbiamo scelto di intitolare le stanze del Laboratorio Sociale a sette donne che con il loro lavoro, le loro scelte, le loro parole, hanno dato una direzione al mondo” – dichiara la Presidente del Consiglio Martina Zecca – “Scegliere le donne significa fare una scelta politica precisa in un momento in cui i diritti sono messi in discussione e significa dare a un luogo un’identità definita capace di offrire, in ogni spazio, la possibilità di confronto con altri punti di vista. È una scelta che ha a che fare con la rappresentazione e con la volontà di cambiare la narrazione stereotipata o superficiale che si riserva spesso alle donne” – continua la Presidente – “Raccontare la vita di queste attiviste, giornaliste, partigiane, politiche spesso dimenticate ma che hanno fatto cose straordinarie, che sono state protagoniste delle loro scelte e che hanno posseduto le loro storie con coraggio, vuol dire raccontare donne di cui nessuno parla e che invece possono essere figure di riferimento a cui ispirarsi, vuol dire offrire una rappresentazione alternativa più vicina alla realtà in cui chiunque possa identificarsi e trovare risposte. Sentirsi rappresentate è sapere di non essere sole, allora riconoscersi, accettarsi e persino agire partecipando attivamente alla vita della propria comunità, diventa più semplice”.
I volti delle donne scelte per rappresentare le stanze del LABORATORIO SOCIALE sono stati illustrati dall’artista Alessandra De Cristofaro che vanta collaborazioni con il New York Times, Vanity Fair, La Feltrinelli e molti altri. Il suo lavoro si caratterizza per l’attenzione alla relazione tra mondo esteriore e interiore, espresso in una dimensione onirica e surreale ed elaborato in chiave pop.
Sabato 22 aprile dopo l’inaugurazione del LABORATORIO SOCIALE, si entrerà nel vivo delle attività che si protrarranno fino al 4 maggio. Gli interventi istituzionali, in programma alla 19:00, racconteranno la storia dello stabile e il percorso perseguito per arrivare alla nascita di questa nuova sede. A seguire saranno inaugurate le mostre Sette Donne di Alessandra De Cristofaro e LEGÀMI, personale di pittura di Enzo De Giorgi; una selezione di finestre pittoriche aperte su un mondo onirico e narrativo che si affacciano su caldi paesaggi, esplicitamente mediterranei, abitati da figure spesso femminili che raccontano, evocano e sognano di vivere. Il legame tra le protagoniste con la propria terra e il loro passato è un attaccamento a volte cercato, a volte subìto. Il legame tra queste anime (in canottiera o veste fiorata) è diretto, corporeo, ma anche e soprattutto affettivo, emotivo, costituito da sentimenti e ricordi comuni. Ogni “finestra” guarda a un racconto, a una storia, a una canzone. Ogni dipinto nasce da emozioni “legate” ad evocazioni musicali ben precise, ma acquisisce, a sua volta, una luce propria, capace di riflettersi in storie sempre nuove e diverse, a seconda degli occhi di chi guarda. Nel corso della serata l’accompagnamento musicale sarà di Eleonora Pascarelli e Stefano Scuro che riproporranno una rivisitazione, in chiave acustica e personalizzata, di brani del pop italiano e internazionale; da Norah Jones a Paolo Conte, dal cantautorato francese agli anni ’60 italiani fino a Maroon 5.