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Dopo le prime tappe in Turchia e Piemonte, mercoledì 21 giugno (ore 21 | ingresso 7,50 euro + dp | prevendite disponibili su Vivaticket) approda nell’ortale dei Cantieri Teatrali Koreja a Lecce il tour di presentazione de “La Novia”. Il quarto album del trio pugliese La Cantiga de la Serena prodotto dall’etichetta discografica Zero Nove Nove, da pochi giorni è in distribuzione nei negozi con Self e nei migliori store on line con Believe Digital. Per questo concerto speciale, che rientra nella programmazione Puglia Sounds Tour Italia 2023 della Regione Puglia (FSC 2014/2020 “Azioni di valorizzazione della cultura e della creatività territoriale – turismo), l’ensemble, che dal 2008 l’ensemble si dedica al recupero e alla rielaborazione della musica antica e tradizionale del bacino del Mediterraneo, sarà affiancato da numerosi artisti. In occasione della Festa Europea della MusicaFabrizio Piepoli (voce, chitarra battente, chitarra classica, shruti box, daff, bendir, tamburello, qraqeb), Giorgia Santoro (flauto, bansuri, flauto contrabbasso, arpa celtica, duduk, sajat, cimbali, palmas, voce) e Adolfo La Volpe (oud, chitarra classica, tar, voce) ospiteranno Nabil Bey Salameh, voce dei Radiodervish, le Faraualla, quartetto femminile pugliese che esegue un repertorio di polifonie vocali a cappella, il trio L’Escargot, il percussionista e tamburellista Roberto Chiga e il danzatore e coreografo Andrea De Siena. Su Youtube è disponibile anche il videoclip del singolo “A la una yo naci”. Firmato da Giuseppe Pezzulla con la produzione esecutiva di Teresia Film, il video, grazie alla collaborazione con il Comune di Melpignano, è girato nel Palazzo Marchesale del paese salentino. Info  0832242000.

Il nuovo progetto – che arriva dopo “La Serena” (2016, Workin’ Label), “La Fortuna” (2019, Dodicilune) e “La Mar” (2021, Dodicilune) – rappresenta l’ennesimo frutto di questo continuo lavoro di ricerca ed esplorazione portato avanti dal trio per riproporre, in una chiave nuova e personale, un repertorio che promuove il dialogo musicale e culturale tra Occidente e Oriente. La sempre presente tradizione sefardita – espressione della cultura e delle tradizioni degli ebrei spagnoli – dialoga con canti, romanze e tarantelle appartenenti a culture ed epoche differenti, proponendo un equilibrio inedito tra innovazione e tradizione. Le radici pugliesi rappresentano il braccio di un compasso fisso al centro, che consente all’altro di tracciare una circonferenza immaginaria che idealmente racchiude tutto il bacino del Mediterraneo. Con queste premesse, il titolo scelto (La Novia, La Sposa) richiama un’immagine dal forte valore archetipico, in modo speciale nelle culture tradizionali del Mediterraneo, un simbolo dalle molte implicazioni mistiche, esoteriche e filosofiche, ma che al tempo stesso conserva nella modernità il forte impatto evocativo della promessa d’amore. Unire in matrimoni simbolici canti, lingue, storie e tradizioni diverse, dando vita a creature nuove, differenti dalle matrici che le hanno generate, è il fulcro concettuale sul quale si innesta la ricerca musicale dell’ensemble. 

Il cd, come detto, ospita alcuni brani della tradizione sefardita: “A la una yo naci”, che apre il lavoro, “La Novia”, pezzo dall’incedere incalzante e ipnotico che include strofe di un canto salentino, “Adio querida”, una struggente romanza la cui melodia riprende il tema della Traviata di Giuseppe Verdi per un omaggio a Maria Callas, nel centenario della scomparsa della grande diva, e “Arvolicos d’almendra”, composizione dal carattere gioioso nella quale il testo in ladino si sposa perfettamente con quello in griko, antico dialetto di origine greca che ancora si tramanda nella Grecìa Salentina. “La Tarantella”, scritta nel 1693 da Cristofaro Caresana con un testo in italiano, è un chiaro esempio di incontro tra musica scritta e musica tradizionale. Dalla Puglia arrivano la “Tarantella di San Michele” e “Vorrei Volare“, un omaggio a Uccio Aloisi, storico cantore della musica popolare salentina. Completano la tracklist “Almaya” e “Ya Mariam el bikr”, due brani provenienti dal repertorio siriano e libanese, “Longa farahfaza” di Riad Al Sunbati, una delle icone della musica egiziana del ventesimo secolo, per concludere con “Si dolce è ‘l tormento”, madrigale seicentesco di Claudio Monteverdi.

Nel corso degli ultimi anni il trio si è esibito in prestigiosi festival e venue in Italia e all’estero (Festival di Bir Miftuh a Malta, Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Le Trouillet ad Alboussière e Temple de Désaignes in Francia, Festival Marathon Hubdy a Brno in Repubblica Ceca, FITS Festival Internazionale di Musica e Teatro a Sibiu in Romania, Il Cammino Celeste nel Salento, Suoni della Murgia ad Altamaura, e altri). Il precedente album è stato accompagnato anche da un documentario prodotto da Zero Nove Nove nella programmazione Puglia Sounds Producers 2020/2021 della Regione Puglia (FSC 2014/2020 Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro). Diretto dal videomaker Giuseppe Rutigliano, girato a Lecce, tra il Fondo Verri e alcune vie del centro storico, “La Mar” racconta il repertorio, il lavoro di ricerca e la genesi dell’ensemble.