Con grande successo si è conclusa la maratona di tre giorni della Puglia nella Big Apple per l’VIII edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, quest’anno candidata all’Unesco 2030. L’evento, magnificamente orchestrato dall’associazione Puglia in Rosé in collaborazione con la Regione Puglia, ha messo in risalto non solo il sapore autentico e l’eccellente qualità dei prodotti pugliesi, ma anche il forte impegno della Regione e delle aziende locali nella promozione di una dieta sostenibile per la salute delle persone e per l’ambiente. Con lo slogan Eat Well, Feel Wonderful, ossia “Mangiare bene e sentirsi in forma”, la Puglia ha intrapreso un percorso innovativo e ben apprezzato dai newyorkesi sempre molto attenti in materia di healthy, ossia di salute.
La tre giorni no-stop ha avuto inizio nel prestigioso Consolato d’Italia a New York, dove una sala gremita ha accolto con entusiasmo il talk di apertura. Il padrone di casa, il Console Generale, Fabrizio Di Michele si è detto felice di promuovere il messaggio della Puglia di una dieta sostenibile in un momento in cui La Settimana della Cucina Italiana è candidata all’Unesco. “A New York dico sempre che ogni settimana è la settimana dell’Italian Food eppure quest’anno c’è una novità enorme: il legame tra gusto e benessere, tra gli ingredienti di qualità e la sostenibilità ambientale. Tutti elementi che fanno inevitabilmente crescere il nostro export”. Un export in forte ascesa quello del food e del wine come ci raccontano gli ultimi dati alla mano con un aumento del’8% nei primi otto mesi del 2030 con una quota di 36,2 miliardi di euro di valore.
Numeri da capogiro che si spiegano grazie al lavoro arduo delle Regioni e delle aziende, come nel caso della Regione Puglia e delle sue aziende del wine e del food. Gianluca Nardone, direttore generale del dipartimento dell’Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Ambientale della Regione Puglia, ha infatti enfatizzato il modus operandi delle aziende locali che stanno orientando sempre più la loro produzione verso il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia delle risorse naturali. “Sostenibilità significa che le nostre aziende, secondo la strategia della nostra regione, sono sempre più orientate alla cura dell’ambiente con una salvaguardia delle risorse ambientali. Sensibilità ambientale unita al wellness che significa alimenti buoni ma che fanno anche bene alla salute”.
Caterina Baldini, presidente di Puglia in Rosé, azienda che annovera diverse cantine interessanti per l’export oltreoceano, ha rimarcato l’importanza dell’eccellenza dei prodotti pugliesi nel mercato altamente competitivo americano. “I newyorkesi ci hanno mostrato come l’eccellenza dei nostri prodotti, unita ad una costante educazione promozionale rappresenti la chiave del successo. Da tempo noi di Puglia in Rosè grazie al nostro Ceo Lucia Nettis, lavoriamo duramente sul mercato americano, un mercato non facile perché altamente competitivo e nel quale oggi parliamo di qualità, di innovazione, di sostenibilità, di ricerca e di wellness insieme alle Big companies pugliesi” ha chiosato la Baldini. A farle da eco le stesse aziende presenti. “I nostri prodotti, dalla burrata alla stracciatella e alla mozzarella sono fatti solo con latte 100% italiano con un controllo continuo sugli allevamenti e sul ciclo di mungitura” ha specificato Giovanni Zibillo, export manager di Gioiella, azienda fiore all’occhiello della Puglia del caseario pronta a lanciare sul mercato estero nuovi prodotti. Prodotti e ingredienti innovativi come la farina di Molino Casillo molto apprezzata durante i live show. “La farina è un ingrediente indispensabile che la gente purtroppo non conosce a fondo. Si pensa che tutte le farine siano identiche. Invece non è cosi – ha spiegato Beniamino Casillo, Vice Presidente del gruppo che ha aggiunto: “La nostra farina di germe di grano permette di creare una pasta molto malleabile e soprattutto altamente digeribile. Il risultato? Una pizza ad esempio leggera dal sapore eccellente”.
Tutti concetti che i newyorkesi hanno potuto assorbire e poi provare attraverso la messa in pratica di questi prodotti come è avvenuto durante la Master-Class Pizza Lab organizzata nella pizzeria San Matto nell’Upper East Side di New York. Una masterclass sulla pizza, un esempio concreto di come la Puglia sia all’avanguardia nella promozione di un’alimentazione che unisce gusto e benessere. I consumatori americani hanno avuto l’opportunità di apprendere le particolarità della dieta sostenibile pugliese, orientata alla prevenzione delle malattie cardiovascolari e all’obesità; hanno compreso che è possibile mangiare sano senza perdere il gusto e la qualità e questo grazie alla farina di germe di grano di Molino Casillo con un elevato tasso di digeribilità, alla burrata, alla stracciatella e alla mozzarella di Gioiella attenta alla sostenibilità economica, sociale e ambientale, all’eccellenza dell’olio di Frantoio di Muraglia, alla pasta senza glifosfato di Granoro, fino all’autenticità dei vini di Puglia in Rosè.
Il gran finale della maratona gastronomica è stato il live show degli chef pugliesi presso la CxRa, una delle società più grandi di catering di New York. Tra i suoi clienti annovera scuole, istituzioni, musei, teatri ma soprattutto eventi internazionali con numeri da capogiro, come gli Us Open di tennis. Ultima tappa ma anche la più attesa, che ha messo in luce la maestria culinaria pugliese grazie all’abilità degli chef made in Puglia nel creare piatti che combinano tradizione e innovazione, rispettando l’ambiente e la salute umana.
In attesa del responso alla candidatura della cucina italiana come patrimonio dell’Umanità, la Puglia a New York si è affermata non solo come una regione di eccellenza gastronomica, ma anche come leader nell’innovazione del settore agroalimentare, dove qualità, salute e sostenibilità si fondono in un unico, armonioso concetto. Le aziende come Casillo, Gioiella, Granoro, Muraglia, Vespa Vignaioli e Puglia in Rosé sono state celebrate come figure chiave di questa rinascita nel mondo del cibo e del vino, portando avanti un approccio che valorizza sia la salute dell’individuo che quella del pianeta. Proviamo a chiamarlo ora semplicemente food and wine…