In relazione a quanto accaduto nella seduta del Consiglio Comunale di venerdì 29 u.s., con particolare attenzione all’acceso confronto fra la Presidente del Consiglio, Simona Rizzo ed il consigliere Andrea De Luca, duole constatare come, ancora una volta, un’assise pubblica sia stata trasformata in un’arena indisciplinata, in beffa alla statura istituzionale che certi luoghi e determinati incarichi richiederebbero in ossequio a quanto espresso e determinato dal consenso elettorale.
Vero è che la dottoressa Rizzo, a cui più volte, da parte dei colleghi di maggioranza, è stato fatta notare la mancanza di terzietà nella conduzione del Consiglio Comunale, nell’ultima seduta non ha mancato di sfoderare, senza posa, la sua inclinazione ad un eccesso di protagonismo che non trova più alcun diritto di cittadinanza soprattutto se si considerano le modalità in cui la stessa Rizzo si propone alla comunità e si rapporta con assessori, consiglieri, dirigenti e funzionari del Comune di Novoli.
La misura è colma e se ne ha prova nell’alterco di cui gli organi di stampa hanno narrato nelle ultime ore ed avuto luogo durante una pausa della seduta consiliare afferibile a problemi di natura tecnica.
Può accadere che, nel corso di un qualsiasi confronto o dibattito, possa sfuggire il controllo ma non vi è dubbio alcuno che alcune reazioni possano essere ingenerate e risultare consequenziali ad una serie di comportamenti che, se perpetrati nel tempo, possono esasperare gli animi e degenerare nell’utilizzo di un lessico poco consono alle circostanze.
I fatti contestati, tuttavia, richiedono una necessaria valutazione sul rapporto fiduciario che intercorre tra l’attuale amministrazione comunale e la presidente del Consiglio, Simona Rizzo, essendo ella stessa ufficialmente passata nelle fila dell’opposizione e quindi chiaramente incompatibile con l’attuale maggioranza guidata dal sindaco Marco De Luca.
Al contempo, l’intera compagine amministrativa è solidale con il consigliere Andrea De Luca protagonista, suo malgrado, delle indisponenti “filippiche” da parte di Simona Rizzo la quale non solo si pone in maniera arrogante e presuntuosa nei confronti dei colleghi, ma istiga a reazioni che potrebbero apparire inconsulte e che, comunque, nulla hanno a che vedere con i temi di violenza di genere cui la stessa Rizzo ha fatto inopportunamente riferimento sui social.
L’esagitazione che la contraddistingue ogni qualvolta governa l’aula consiliare, oltre alle sue frequenti considerazioni e prese di posizione politiche, inducono questa maggioranza a decidere se sia il caso o no che la dottoressa Rizzo continui a presiedere l’aula fino al termine della Legislatura.