IL PROGRAMMA
Venerdì 14 giugno la rassegna si sposta nel Parco della Fondazione Le Costantine. Dalle 16:00 alle 19:00 (dai 4 ai 99 anni – ingresso 5 euro – prenotazione obbligatoria) nuove repliche della “Casa mobile a pedali – Piccolo viaggio poetico dove accadono cose“. Alle 19:30 (ingresso 5 euro) l’attore, autore e regista Ippolito Chiarello, fondatore e direttore artistico della compagnia Nasca Teatri di Terra, presenterà “Un cuore a pedali” (dai 6 anni), liberamente ispirato al libro “Appunti di Geofantastica” di Gianluca Caporaso e Sergio Olivotti (Editore Lavieri). Un eccentrico esploratore, un viaggiatore straordinario, sempre in cammino in bicicletta e con tutti i suoi bagagli/casa addosso, raccoglie in un quaderno gli appunti sui luoghi attraversati. Un viaggiatore capace di carpire le storie più intime e segrete delle città che attraversa e di ricostruire, con esse, una geografia fantastica quanto illuminante. Un vero e proprio allenamento, anche fisico, al viaggio, alla fantasia, allo sguardo, all’invenzione, alla meraviglia, guidati da Caporaso da Olivotti, nobile di nascita ed esploratore di professione, mangiatore di parole, scrutatore di strade, agitatore di gente felice.
Martedì 18 giugno dalle 19:00 (ingresso 5 euro) il Parco della Fondazione Le Costantine accoglierà Humana Foresta della compagnia lucana Petra (dai 5 anni) con Antonella Iallorenzi che firma la regia con Raffaella Giancipoli. Cosa accade negli spazi limite? In quegli spazi di passaggio tra il mondo abitato dall’essere umano e la natura? Humana Foresta è una performance esperienziale in natura alla scoperta degli spazi naturali, dei luoghi della memoria nei quali la natura ci parla, in cui la fascinazione performativa si mescola all’esperienza personale. Esplorare il rapporto e la connessione tra l’essere umano e la natura che, apparentemente silenziosa e a volte nascosta ai nostri occhi, assiste al passaggio delle generazioni, ai cambiamenti e alle trasformazioni. Un narratore conduce il pubblico lungo un percorso di scoperta del mondo naturale in ascolto degli alberi, delle loro storie e dei principi fondamentali che li rendono alberi guida, fino ad arrivare in un luogo segreto dal quale andar via con un lascito, una presa di coscienza e di responsabilità: donare un nuovo sguardo per rinnovare il patto antico tra uomo e natura di esistenza e convivenza.
Mercoledì 19 giugno la giornata conclusiva prenderà il via alle 18:30 con il laboratorio “Nella, la raganella e la ranocchia con la spocchia” (dai 6 ai 10 anni – ingresso libero) a cura di Francesca Randazzo. Alle 20:30 (ingresso 5 euro) appuntamento finale con “Mio nonno e il mulo“, una produzione di Principio Attivo Teatro di e con Giuseppe Semeraro per la regia Paola Leone (per tutti dagli 8 anni). A seguire degustazione di vini a cura dell’enologo Michele Marangio (Giro di Vino – Lecce). Lo spettacolo racconta di un bambino e del suo amato mulo, arruolati e spediti al fronte. Le loro vite e i loro destini si separeranno, ma assisteranno e vivranno la stessa immane tragedia. La guerra è rievocata attraverso i ricordi di un nonno ma soprattutto attraverso gli occhi di un mulo che più degli uomini non riesce a capire le ragioni di una guerra e di quella follia tutta umana che mette gli uomini gli uni contro gli altri. Nelle amare vicende raccontate emergono piccoli accadimenti, fatti, indizi di un bene ancora possibile anche in guerra. Una storia sulla forza cocciuta dell’amore. Il mulo sarà testimone di mille disavventure fino a trovare, una volta fatto prigioniero dai russi, il suo amore in una cavalla che lo accompagnerà nel suo viaggio verso la libertà. Attraverso questa storia dolce e tenera ho voluto cercare la speranza in quel bene che può esplodere senza logica e senza calcolo proprio come il male. Un racconto sulla forza cocciuta dell’amore.