Due gli appuntamenti sostenuti dal Comune di Lecce in occasione della Giornata Internazionale della Donna, che si celebra mercoledì 8 marzo: una mostra dedicata al dramma delle relazioni tossiche e della dipendenza affettiva al Must – che domani sarà ad ingresso libero per tutte le donne, aderendo all’iniziativa del Ministero della Cultura – e lo spettacolo di Ura Teatro sul patriarcato al Teatro Paisiello.
Alle ore 18, sarà inaugurata nella sala Must Off Gallery del Museo Storico della Città di Lecce la mostra #Lasciamiandare, il capitolo finale del progetto/contenitore di Monica Marioni che si è sviluppato in un itinerario diffuso in varie sedi italiane e che in precedenza ha toccato Capri, Caldogno e Napoli. Racconta della progressiva riconquista del proprio giudizio, della corretta prospettiva di sé e del mondo, alla fine di una relazione tossica. Partendo da un’esperienza personale, il progetto si articola in un percorso espositivo articolato fra video e oggetti/sculture che hanno come tema le dinamiche psicologiche emblematiche della dipendenza affettiva.
Non a caso la mostra sarà inaugurata l’8 marzo e si chiuderà il prossimo 10 aprile, il Lunedì di Pasqua, celebrando, così, la rinascita e la possibilità di vivere una nuova fase della propria vita, finalmente libera dalle costrizioni di quella precedente.
Il progetto #Lasciamiandare è a cura di Maria Savarese, in collaborazione con Maria Rosa Sossai, e Igor Zanti, e il contributo dello psicologo Stefano Di Carlo. La tappa di Lecce è realizzata in collaborazione con il Comune di Lecce.
Alle ore 20, il Teatro Paisiello ospita l’anteprima assoluta di “Pezzi d’uomo” (ingresso libero, prenotazioni sold out), lo spettacolo di e con Matteo Rocco Carbone, Riccardo Lanzarone, Simone Miglietta, Fabrizio Pugliese, Giuseppe Semeraro, Fabio Zullino e la partecipazione di Guido Celli per la regia di Fabrizio Saccomanno, prodotto da Ura Teatro in collaborazione con il Polo Biblio-Museale di Lecce con il patrocinio del Consiglio Regionale della Puglia e con il sostegno del Comune di Lecce grazie al Fondo speciale per Cultura e patrimonio culturale (L.R. 40/2016) di Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese.
La società contemporanea, a tutte le latitudini, è ancora permeata da una cultura patriarcale e maschio-centrica. Le donne votano, godono dei diritti fondamentali, ruoli dirigenziali, sono primari e magistrate, rivendicano una grammatica su misura, sono madri e non madri, negli ultimi anni tutte le leggi approvate vanno nella direzione di un rispetto e un’autonomia della donna, ma come si pone l’uomo di fronte a questa lenta e inesorabile rivoluzione sistemica? Pezzi d’uomo è una sorta di indagine paradossale, un’interrogazione agli uomini su cosa sanno, sentono e fanno in relazione alle donne. È uno spettacolo pensato e realizzato dagli uomini, frammentati e interlocutori che affrontano un processo di decentralizzazione e sconfitta, guardano in faccia la paura, il disprezzo, la solitudine, la poesia. Pezzi d’uomo è quindi sì uno spettacolo ma soprattutto il tentativo, mediante il teatro, di sbrigliare i preconcetti e le parole dalle loro ancore storico-sociali con lo scopo di interrogare un nuovo ruolo e una parità di genere concreta e condivis