La mostra Terre di Angelo Pellegrino, a cura di Lucio Conversano, inaugurata lo scorso 22 dicembre al Caffè Letterario Neritonensis di Nardò, propone per domenica 12 gennaio un evento che coniuga l’arte alla poesia e alla musica. Alle ore 19.00, infatti, avrà luogo il reading musicale dal titolo “Terra mia” di Rocco G. Mastrolia e Angelo Pellegrino, progetto che prepara il terreno a “TERRE”, opere materiche aperte all’informale ma velate da un delicato messaggio surreale.
L’occasione è propizia, dunque, al fine di visitare la personale di Pellegrino, che sarà ancora aperta il 18 gennaio e l’1 e il 2 febbraio (dalle 18 alle 21) e di assistere allo spettacolo dal vivo.
Come l’ha definita Mauro Marino, l’arte di Angelo Pellegrino si presenta «necessaria, simbolica, patafisica, minerale quella di Pellegrino, di essenze dove, ogni frammento, evoca, come per la poesia, la materialità dell’immateriale». E ancora: «Il cercare di Angelo Pellegrino è volto alle “radici”. Dare forma alla bellezza, quella più intima e segreta, pare sia il monito e, le sue opere, si mostrano come dei reliquiari dove la terra, anzi le diverse terre del Salento, accolgono “brevi” frammenti di natura, “calchi di versi” come le sue poesie che fanno “terra” il dialetto, la lingua del nonno, del Borgo, di un’esistenza tesa – sempre e ostinatamente – alla qualità delle relazioni tra gli uomini e degli uomini con le cose; all’idealità di un vivere semplice dove il “decoro” detta la regola del quotidiano».
E infatti la materia attraverso cui si esprime e da cui prende il nome la personale è proprio la terra, protagonista indiscussa, simbolo di connessione e continuità, base solida ma anche metafora di resilienza e di rigenerazione, un terreno fertile che accoglie ciò che resta. Terra che sprigiona energia, che resiste e rigenera.
«Sotto la direzione di Borgoinfesta il lungo viaggio intrapreso da Angelo Pellegrino sembra giungere a una conclusione, ma come ogni viaggio, è un continuo divenire – aggiunge il curatore, Lucio Conversano – Il suo approdo avviene nel porto incerto dell’introspezione, dopo una ricerca profonda nell’identità collettiva, nelle radici culturali e in una comunità che si rigenera».
Accanto alla mostra, dunque, un reading che prende piede a partire dai versi di “Terra mia” nati nel 2003, anno in cui Angelo perde suo nonno materno Donato e decide di dargli voce “come se le parole mi fossero state sussurrate da lui quale suo semplice testamento di vita”.
Narrano, con idioma salentino, piccoli momenti di vita dove emerge con forza viscerale l’amore per la terra e per la famiglia: il risveglio, dopo un sogno, nel suo letto a fianco alla moglie Ndata; i lavori in vigna, pompa alla spalla, con l’aiuto del nipote; le sue mani “raspuse”; l’ultimo saluto alla terra in punto di morte. Non manca il divertente ricordo di un nonno ansioso che non ammetteva il rientro a casa in tarda notte con “nu merchiu sulla frunte”.
A distanza di vent’anni, poi, nasce l’amicizia con il maestro Rocco Giovanni Mastrolia, che percepisce la forza emotiva di questi versi e fa nascere le note che daranno a questo progetto una visione tridimensionale e l’insieme diventa poesia, forse preghiera.
“Terra mia” vuole essere un inno senza confini in onore a tutte quelle donne e a tutti quegli uomini che hanno vissuto e vivono la loro vita con infinita riconoscenza verso nostra madre terra. Uno spettacolo breve ma intenso che richiede una giusta predisposizione all’ascolto e spera di ripagare il pubblico con piccole ancestrali emozioni.
Su Angelo Pellegrino:
Angelo Pellegrino, salentino di Borgagne, cresce immerso nella cultura contadina, sviluppando una forte passione per l’arte. Si dedica alla sperimentazione artistica in solitudine come autodidatta. Nel 2005, ispirato dalle sue radici, crea “BORGOINFESTA”, evento che diventa un simbolo del Salento. La sua poliedricità lo rende un esploratore continuo della vita e della creatività, cercando sempre nuovi modi per esprimersi e condividere la bellezza dell’arte. Sotto la guida incoraggiante del maestro Mario Di Donfrancesco perfeziona varie tecniche pittoriche e lo studio del figurativo. Assieme all’amico musicista Rocco Giovanni Mastrolia realizza un progetto dal titolo “Terra Mia” che unisce arte, poesia e musica e che prepara il terreno a “TERRE”, opere materiche aperte all’informale ma velate da un delicato messaggio surreale.
Per info: pellegrinoangelo63@gmail.com
Via Lata, 12, Nardò