Delusione, rabbia, paura. Gli stati d’animo di Grazia Turco sono condensati da un senso di profonda incertezza provocato dalle restrizioni imposte dal governo a causa della seconda ondata di contagi di coronavirus. La vernolese ha fatto dello sport la sua vita, proprio perché lo sport è vita. Per tanti anni la regina della handbike, e presidente dalla Asd Utopia Sport, ha dato l’esempio di come lo sport possa aiutare a superare le difficoltà legate ai limiti della disabilità. Ha abbattuto le barriere sociali trasformando un handicap in un dono. Un modello da emulare e un esempio da seguire. Perché Grazia prima di essere campionessa sul campo ha dimostrato di diventare una campionessa nella vita. Ma adesso l’atleta salentina si sente scoraggiata: “Trovo assurdo che dopo la riapertura nessuno sia stato in grado di seguire le regole del buonsenso. Questa estate ci sono stati troppi assembramenti e la situazione è totalmente sfuggita di mano. Il governo non ha fatto nulla per prevenire una seconda ondata che era già stata messa in preventivo. E adesso a farne le spese è lo sport, che chiaramente non c’entra niente con il ritorno del virus. Erano stati fatti tanti sacrifici per tornare alla normalità, ma tutto è stato vano perché bisognava salvare la stagione estiva. Sono molto rammaricata e mi auguro che il vaccino contro questo mostro arrivi il più presto possibile. Nel frattempo invito tutti ad usare la testa e il buonsenso che in tempi non sospetti è mancato clamorosamente”. Oggi Grazia è anche una ballerina in carrozzina e modella “Special”. “Ne approfitto per ringraziare ancora una volta Antonio Cirillo, organizzatore del concorso nazionale Miss Special che mi ha dato l’opportunità di fare della nostra diversabilità una bellezza speciale”.