Si chiama “Voce nazionale” proprio perché l’idea è quella di “dare voce a chi non ha voce” e “non si tratta della solita lista civica che torna utile a fini elettorali, infatti il nostro progetto parte ora, a elezioni lontane”.
Mario Spagnolo lo aveva annunciato, in conferenza stampa, qualche tempo fa, nel giardino del bar Tentazioni, a Lecce: una nuova formazione politica si sarebbe presentata nella vita cittadina. E così è stato. Il nuovo soggetto, un laboratorio che vuol essere protagonista di proposte costruttive in provincia e non solo, prende le mosse dalla considerazione che un nuovo modo di fare politica, al di là dei protagonismi e dell’ansia di trovare un posto al sole del singolo, sia e debba essere possibile.
No a sterili contrapposizioni, sì al confronto, alla meritocrazia, all’ascolto dei cittadini e delle loro istanze, ivi compresi gli esercenti ed imprenditori che in questo momento scendono in piazza per chiedere di essere ascoltati in relazione ai loro disagi.
“Ci sono pressioni positive intorno a noi”, fa sapere Spagnolo: l’idea è quella di dare un respiro ampio al progetto. E pare che i contatti in tal senso siano già stati avviati.
Pure il linguaggio sembra suggerire qualcosa di nuovo: “No ai leader, sì alla forza della squadra“. Quanti sono in cerca, dunque, di una postazione stiano alla larga, è il monito. C’è però pure il riferimento al tricolore nel simbolo. La nazione, intesa come patria, è un valore per coloro che scelgono di aderire a “Voce nazionale”. E, infatti, la formula è “tradizione e futuro”. Ovvero: valori, cultura, scuola politica, ma con l’ausilio della tecnologia. E apertura anche a nuova linfa. Lo studente di Giurisprudenza Matteo Longo è pronto a dare il suo contributo.
La presentazione nella sala convegni dei Giardini di Atena a Merine. Una location non casuale dal momento che la direttrice della struttura Marianna Pettograsso fa parte del direttivo. C’è Corina Neamtu, Cinzia Carlà, Gino Ianne, l’imprenditore Claudio Puglielli, Mauro Mazzotta, volto noto per il suo impegno politico, vicino per amicizia a Raffaele Fitto. La parola “centrodestra“, però, non viene mai menzionata. Chiediamo a Mario Spagnolo e agli altri se sia una dimenticanza o un voler prendere le distanze da quelle che per molti sono le origini, lo stesso Spagnolo è stato segretario cittadino della Lega.
“Ci rivolgiamo a 360° a tutta la comunità – è la sua spiegazione – abbracciamo chiunque in questo momento si senta smarrito e deluso, distaccato dalla politica attuale, non abbiamo pregiudizi nei confronti di nessuno, siamo aperti al dialogo con tutti“, anzi, forse non tutti. “I saltimbanchi li ripudiamo, stiano dove stanno, non ne abbiamo bisogno”, precisa, infatti.
“Non è una distanza dal centrodestra – spiega Mazzotta – ma dalla cattiva politica“.