In un momento di grave crisi economica dovuta al tremendo e storico fenomeno epidemiologico, l’Amministrazione Comunale di Lecce guidata da Carlo Salvemini ha avuto il coraggio di far lievitare il peso dell’IMU privando i contribuenti di quelle agevolazioni che fino ad oggi hanno permesso un minimo di respiro.
L’Amministrazione si difenderà sostenendo che nessun aumento di fatto vi è stato. Ma le agevolazioni fino a ieri in vigore sono state furtivamente cancellate nell’ultima delibera di approvazione del tributo IMU. Gli imprenditori che godevano di una riduzione del tributo in caso svolgessero la loro attività in locali di proprietà, oggi, pagheranno il massimo. Quindi non solo sono stati costretti a chiudere le loro saracinesche per effetto dei provvedimenti del governo centrale ma dovranno anche pagare di più pur non avendo svolto la loro attività d’impresa. Anche gli stranieri iscritti all’AIRE avrebbero pagato un’imposta più contenuta mentre ora pagheranno l’aliquota massima. E così anche i proprietari di immobili che hanno i loro locali sfitti, fino a ieri potevano godere di una piccola riduzione del tributo se il loro reddito era contenuto mentre ora dovranno pagare l’aliquota massima, pur non avendo una redditività derivante dall’affitto. Ed ancora possiamo aggiungere che i proprietari di immobili che potevano essere invogliati ad accordare ai loro inquilini una riduzione dell’affitto, in quanto avrebbero goduto di una riduzione dell’IMU, oggi certamente non avranno questa spinta, gravando ancora una volta sulla testa degli imprenditori. Cosa dire, si tratta di insensibilità? Oppure di incapacità? Oppure ancora di mancanza di concertazione? Di certo questo provvedimento non ha il sostegno del centrodestra che si è sempre dimostrato vicino agli imprenditori e ai cittadini. Da adesso questa maggioranza dovrà fare i conti non solo in aula con l’opposizione ma anche fuori con la città intera.