La Chiesa del SS. Crocifisso e la sua confraternita protagonisti del nuovo episodio di “Gallipoli, Le Storie.”, il format ideato, organizzato e realizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Gallipoli, online come da programma, ogni venerdì alle ore 10 sui canali social – Facebook e YouTube – del Comune di Gallipoli.
Al centro della nuova puntata è la chiesa del SS. Crocifisso situata a ponente nel centro storico, uno dei luoghi sacri a cui i cittadini di Gallipoli sono maggiormente legati. Sorta sotto il titolo di San Michele Arcangelo nel 1400, sin dalle origini ha avuto diverse sedi e dal 1750 è ubicata nell’attuale chiesa dove immagini sacre, statue e dipinti, oltre al suo primitivo protettore, raffigurano scene di Gesù dalla natività alla passione, morte e resurrezione.
Al suo interno non mancano arredi sacri di ogni genere, compresi i pezzi che modellano le composizioni della singolare processione dei Misteri e della Tomba del Venerdì Santo, identificata dai gallipolini con il nome di Urnia.
Nello specifico, i confratelli sono caratterizzati dal saio rosso simbolo della Passione, con il viso coperto dal cappuccio e da una corona di spine sulla testa, in segno di penitenza, che sfilano per l’intera città, con abiti, paramenti, statue, vere opere d’arte mobili. I portatori, “caricatori” o “fratelli della Bara” recano sulle spalle, oltre alle varie statue dei Misteri, la pesante tomba costituita da una portantina in cui è modellata la scena della deposizione di Gesù dalla Croce.
Ed è proprio Francesco Zacà, priore della Confraternita del SS. Crocifisso a raccontare, nel corso del dodicesimo episodio, l’affascinante storia della chiesa e della confraternita.
Continuano così i racconti provenienti dalle strade, dalle corti, dalle chiese e dai frantoi: i cittadini di Gallipoli prendono parte a questa narrazione collettiva che si propone come uno scavare nell’immaginario cittadino. Una sorta di carta d’identità della città attraverso gli occhi e i cuori di chi la vive quotidianamente e ne custodisce i saperi e i tesori.
Il principale obiettivo è quello di favorire uno slancio culturale della città, ovvero quello di raccontare, attraverso i potenti mezzi dei social network, delle piccole pillole su Gallipoli per far scoprire agli utenti la bellezza che la città racchiude.