Che ci fossero dei cani randagi in Baia Verde, Gallipoli, è cosa nota da molti anni. Che alcuni di questi fossero diventati aggressivi è diventato particolarmente evidente negli ultimi mesi. Sono state fatte denunce e segnalazioni al Comune di Gallipoli, alla ASL di zona, ai Carabinieri Forestali, alla Prefettura. Le Istituzioni sanno e promettono interventi, intanto passano i mesi e i cittadini si vedono privati della propria tranquillità. La ASL, in particolare, sostiene che sia difficile prendere questi cani visto che stanno in un’area abbastanza vasta e si nascondono non appena si vedono braccati. Intanto i giorni passano e nulla di concreto si fa. Il branco è pericoloso, anche perché incattivito da scellerati che buttano pietre e petardi, inoltre ci sono diverse testimonianze di gente spaventata.
“Lo scorso 10 gennaio mentre correvo sulla litoranea di primo mattino, un cane è uscito da una duna e si è avventato su di me: l’istinto è stato quello di andare verso la sabbia e il cane si è fermato sull’asfalto, ma lo spavento è stato grande.”, spiega una residente in Baia Verde, che sottolinea: “Da allora ho scritto tre PEC al Comune di Gallipoli, poi alla ASL di zona servizio Veterinario, ai Carabinieri Forestali di Gallipoli e anche alla Prefettura per segnalare la presenza di alcuni branchi di cani in zona. Anche perché lo scorso 4 febbraio verso le 20 il cane di una famiglia di residenti in Baia è stato azzannato, mentre con la famiglia rientrava in casa. Il cane, un Bull Terrier, ha riportato ferite profonde e venti punti di sutura; secondo il parere del veterinario che l’ha curato, se fosse stato di un’altra razza sarebbe morto sventrato. Sulla duna è stato fatto un recinto, ora ampliato, ma i cani sono ancora liberi e io mi sento privata della mia tranquillità. Di sera e di notte si sentono abbaiare costantemente, io ho trovato un gatto morto sono casa e sono molto spaventata. Questi animali in branco sono pericolosi: sono dei bei cani e, con un opportuno cammino di rieducazione potrebbero sicuramente essere presi in adozione. Sembra che alcuni di questi abbiano anche un proprietario che li lascia liberi di uscire. Confido che la situazione venga risolta, possibilmente prima dell’arrivo dei turisti a giugno!”.
Facile immaginare che con piscine e palestre chiuse la gente sia invogliata ad andare a correre o uscire in bicicletta, ecco perché oggi più che mai è urgente risolvere il problema.