Mentre prosegue la mobilitazione online #iovoglioilPolo, che annovera ormai migliaia di adesioni fra istituzioni del territorio, artisti, imprenditori, medici, studenti e vari sostenitori, il presidente di Tria Corda Antonio Aguglia, a nome della rete sociale “SoloxLoro”, ha scritto una lettera ufficiale indirizzata al Presidente della Regione Michele Emiliano e al direttore generale della Asl Lecce Rodolfo Rollo, nella quale si dà la disponibilità a finanziare lo studio di fattibilità del Polo Pediatrico del Salento richiesto l’11 marzo scorso dallo stesso Rollo, subordinandolo, però, alla piena attuazione dell’impegno sottoscritto da Emiliano il 2 settembre del 2020, come candidato Presidente della Regione, ad attivare il Polo entro un anno dall’insediamento della sua giunta. Inoltre si chiede di conoscere quali atti si intendano compiere per la definitiva assegnazione dei fondi del Cis e del Recovery Fund indicati come destinati alla realizzazione di questa infrastruttura. Se la proposta sarà accettata, si attende la firma di una apposita convenzione per procedere alla nomina di un tecnico che rediga lo studio.
«Per poter accedere ai fondi – spiega Aguglia – è necessario che i progetti siano immediatamente cantierizzabili. A questo scopo, serve lo studio di fattibilità, che è la base sulla quale realizzare il progetto esecutivo, indispensabile anche per quantificare finanziariamente l’intervento. Le associazioni della rete sociale “SoloxLoro” sono pronte a farsi carico dei costi dello studio, a patto che l’impegno sottoscritto da Emiliano a settembre, ad attivare il Polo entro un anno, venga rispettato. Anche il premier Mario Draghi, riferendo in Parlamento sul Recovery Fund, ha sottolineato la necessità di abbattere le disuguaglianze fra Nord e Sud che riguardano infrastrutture e servizi. Questo a maggior ragione deve valere per la Sanità se non vogliamo ritrovarci nelle stesse difficoltà strutturali evidenziate dalla pandemia».
Nella lettera si ripercorrono dieci anni di impegno da parte di Tria Corda e poi della Rete, di cui è capofila, a favore della nascita del Polo Pediatrico del Salento, iniziati con la costituzione della onlus nel 2012 che ha come finalità statutaria “la realizzazione, l’avvio e la gestione di un ospedale pediatrico salentino”, proseguita nel 2013 con la stipula di un primo protocollo di intesa con l’assessorato alle Politiche per la Salute della Regione Puglia e con l’Asl di Lecce contenente una proposta che prevedeva, tra l’altro, le caratteristiche strutturali ed organizzative dell’ospedale pediatrico e la creazione di un comitato operativo composto da 18 membri di cui 9 nominati da Tria Corda e 9 nominati dalla Asl di Lecce per coordinare quanto previsto nel protocollo. Comitato costituito nel 2014 con la nomina dei componenti scelti dalla Asl che ha indicato come proprio referente la dott.ssa Assunta Tornesello. Nel 2017, la Asl ha individuato gli spazi dove realizzare il Polo Pediatrico (il secondo piano del Vito Fazzi di Lecce), destinandoli non solo ad unità operative ma anche alle branche specialistiche e nel 2018 è stato istituito il comitato scientifico per il progetto Polo Pediatrico del Salento, indicando nell’ultimo organigramma, come Presidente, il direttore sanitario della Asl di Lecce e altri 6 componenti, avallando l’operatività del comitato scientifico e l’impegno assunto da Tria Corda nello svolgere attività di promozione e sostegno all’attività istituzionale del Polo. Infine, il 2 settembre dello scorso anno, come dicevamo, l’allora candidato presidente Emiliano ha sottoscritto pubblicamente l’impegno ad attivare il Polo entro un anno dall’insediamento della sua giunta. Nel frattempo, sulla stampa sono apparse le notizie dell’inserimento del Polo all’interno del C.I.S. (Contratto Istituzionale di Sviluppo) per 25 milioni di euro e, successivamente, anche all’interno delle proposte avanzate dalla Regione Puglia per il Recovery Fund per 50 milioni di euro.
Questo l’excursus storico fin qui, da cui è scaturita la proposta. Ora si attende la risposta da Regione e Asl. «Ci aspettiamo a questo punto – conclude Aguglia – di essere convocati per ragionare insieme su come procedere. Le istituzioni devono una risposta non tanto a noi, ma al territorio, che, come dimostra la mobilitazione in corso, sta partecipando compattamente a ogni livello, consapevole dell’importanza del Polo Pediatrico per il futuro».