Sono gli incontri felici a generare bellezza, nella vita così come nell’arte. È stato così per la “Scuola di Genova”: un gruppo di amici capaci di inaugurare una nuova stagione del cantautorato italiano che ha esplorato e cantato l’amore come mai prima. Luigi Tenco, Fabrizio De André, Gino Paoli, Sergio Endrigo, Umberto Bindi, Bruno Lauzi sono solo alcuni dei protagonisti della storia di un movimento che ha investito l’Italia e il mondo intero, risuonando fino ad oggi.
Da un altro incontro artistico nasce questo spettacolo-concerto: lo scrittore Osvaldo Piliego e la cantante Serena Spedicato decidono di “raccontar cantando” le storie e le vite straordinarie che si nascondono dietro queste canzoni. Intellettuali prima che cantanti, alternativi nei valori e negli stili, questi cantautori si ispiravano al jazz, alla filosofia esistenzialista e ai grandi chansonnier francesi. Testi inediti accompagnano una selezione di alcuni brani tra i più belli e rappresentativi della canzone d’autore di tutti i tempi, che sono stati rielaborati in una forma nuova grazie agli arrangiamenti originali per trio strumentale e voce di Vince Abbracciante e alla direzione dell’attore, scrittore e regista siciliano Riccardo Lanzarone.
“Poche strade, un gruppo di amici e una manciata di anni consegnati all’eternità. La storia dona il nome alle cose. La chiamano “Scuola” anche se a me piace chiamarla magia o un gioco piuttosto del destino fortunato che ha voluto l’incontro di tanta bellezza in così pochi metri”, scrive Piliego. “A poche ore dalla Francia e affacciata sul mare. L’eco dell’America sui dischi jazz che attraccavano con le navi e il sussurro degli chansonnier poco dopo il confine. Questo è forse il segreto di Genova. O forse non lo scopriremo mai”, prosegue. “Questo concerto è la mia dichiarazione la mia piccola serenata a un città e a un tempo del cuore il mio e quello di tanti che in queste note e in queste parole hanno imparato l’amore”.
Il video dello spettacolo, allestito nella Sala Cavallerizza del Castello Volante di Corigliano d’Otranto, è diretto da Davide Faggiano (operatori Roberto Ricciato e Nicola Pignatelli) con il coordinamento tecnico e il montaggio di Toni Nisi, l’audio di Valerio Daniele, le luci a cura di Pierluigi Conte e l’organizzazione generale di Maurizio Bizzochetti.