Ci sono porti che restano per sempre soltanto degli approdi o ancoraggi, mentre altri diventano palcoscenici e infine mondi. In questi ultimi si raccoglie di tutto e le cose vi affluiscono da ogni dove, si possono raggiungere da terra e vi si accede anche dal mare… (P. Matvejević, Breviario mediterraneo, 2007).
Il vasto patrimonio storico-archeologico della costa e dei fondali di Gallipoli, mirabilmente inserito in una cornice ambientale di grande fascino, ha generato paesaggi stratificati densi di storie che il mare – collezionista paziente – ha conservato, rendendole parte di sé e del suo fascino senza tempo.
Dal 5 luglio al 29 agosto la Galleria dei due Mari adiacente al Castello, piano banchina e il Museo Civico E. Barbadi via Antonietta De Pace nel centro storico di Gallipoli ospiteranno “Storie del Mare di Gallipoli”, una mostra archeologica e multimediale, in ideale continuità con l’esposizione all’aeroporto di Brindisi, Nel mare dell’intimità. L’archeologia subacquea racconta il Salento.
La mostra, realizzata da Mediamorfosi grazie al supporto del Teatro Pubblico Pugliese, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, del Polo Bibliomuseale di Lecce, del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento e del Comune di Gallipoli, è coordinata e curata da Rita Auriemma, docente di archeologia subacquea presso l’UniSalento, e Alessandra Bray, CEO di Mediamorfosi, con il progetto espositivo di Giovanni Panizon; si articola in due luoghi distinti ma connessi: nella Galleria dei due mari con narrazioni multimediali e installazioni che ripercorrono la vocazione marittima della città e del Salento; al Museo Civico “E. Barba” con la sezione dedicata ai rinvenimenti in mare acquisiti nel corso della sua lunga storia, valorizzata, per quest’occasione, con un suggestivo allestimento dedicato.
Nel percorso si legge il racconto di civiltà e generazioni che sul mare e del mare hanno vissuto, mediante immagini e materiali archeologici che evocano il popolamento antico di questi paesaggi costieri e la loro continua evoluzione, la rete di rotte mediterranee di cui erano scenario, la vita di un porto protagonista del commercio internazionale e soprattutto il legame indissolubile di queste comunità con il mare.
Il percorso è dunque in parte virtuale e in parte “materiale”, nelle due distinte sedi, tra ritrovamenti storici, totem descrittivi e proiezioni.
Al Museo Civico E. Barba di Gallipoli la raccolta di materiali recuperati dai ricchi fondali di Gallipoli danno vita a una narrazione in grado di evocare la vivacità di movimenti e transazioni commerciali che avevano come scenario questo tratto di costa ionica.
Sarà possibile apprezzare le numerose anfore di varia produzione e provenienza, che parlano di relazioni transmediterranee, importazioni e produzioni locali: alcune identiche e quindi sicuramente pertinenti un carico, contenitori prodotti in Italia meridionale per il commercio a breve raggio di vini magnogreci, tra la fine del V e gli inizi del IV sec. a.C.
Particolarmente significativo, si può notare è un blocco concrezionato di bacini e mortai (recipienti usati per pestare e triturare alimenti o altre sostanze) che racconta di un carico proveniente dal Tirreno, segnando le tratte commerciali dell’epoca.
Infine, in una ricostruzione, un gigantesco contenitore globulare (dolio) e altri due piccoli, ovoidali, dimostrano il trasporto di vino sfuso entro navi container e di pece dai boschi della Calabria, impiegata per rivestire i grandi contenitori ed evitare il deterioramento del vino o anche per il calafataggio delle stesse imbarcazioni.
Non manca l’armamento navale: la ricostruzione fedele di un’àncora ottenuta grazie al ceppo e alla contromarra in piombo di un’ancora lignea presenti nel museo, così come corpi morti usati probabilmente come pesi per appesantire la cima di fondo di reti da posta.
La mostra intende inoltre ripercorrere le profonde trasformazioni del paesaggio costiero di Gallipoli, popolato fin da età remota.
All’interno della Galleria dei Due Mari, come in una veleggiata virtuale tra presente e passato, una videoanimazione dedicata ai Paesaggi d’acqua di Gallipoli, ai modi e alle fasi del popolamento costiero antico, ma anche ai giacimenti subacquei.
Si parte dal Neolitico e si salpa da Torre Sabea, dove esisteva un villaggio costiero: 8.000 anni fa qui si praticavano l’agricoltura e l’allevamento, si lavoravano la ceramica e l’ossidiana, si levigava la pietra. Ci si dirige poi verso l’Isola di Sant’Andrea, mettendo in luce la lunga frequentazione dell’isola che ha inizio nell’età del Bronzo, in un paesaggio costiero profondamente diverso dall’attuale. Il ritrovamento di un oggetto in avorio di ippopotamo, che ha interessanti confronti a Roca Vecchia (Le), sulla costa adriatica, segnala un circuito commerciale con il Mediterraneo orientale di cui Roca è probabilmente testa di ponte. La maggior parte dei rinvenimenti si riferisce all’età romana tardoimperiale e alla tarda antichità (dal III al VI-VII sec. d.C.) e suggerisce l’esistenza di un villaggio che fungeva da punto di approdo.
La sezione focalizza inoltre altri siti costieri, come Punta Pizzo, insediamento produttivo per lo sfruttamento delle risorse del mare in età romana. La veleggiata virtuale si conclude nel porto di Gallipoli in età medievale e moderna, vivacissimo punto d’imbarco per l’esportazione di olio lampante e altri prodotti del Salento, e racconta le sue relazioni con la Serenissima e gli altri mercati mediterranei e non solo.
La Mostra fa parte del network ArcheoLive. La Storia tra due mari, il festival dell’archeologia promosso da Regione Puglia (Poli BiblioMuseali e Cooperazione internazionale) d’intesa con Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, Dipartimenti di Studi Umanistici delle Università di Bari e Foggia, Ministero della Cultura – Soprintendenze ABAP di Puglia, Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo-Taranto e Polo Museale della Puglia-Direzione regionale Musei.
Il Festival si terrà da luglio a ottobre 2021 in tutta la Puglia, con tappe in Albania, Montenegro, Grecia e Croazia, con un fitto calendario di eventi tra convegni, proiezioni, presentazioni, parallelamente a performance teatrali e musicali, per raccontare le principali esperienze archeologiche della macroregione ionico-adriatica. Info: https://www.facebook.com/ARCHEOLIVE/
Sedi Mostra:
Galleria dei Due Mari (Ex Mercato Coperto) – adiacenze Castello Angioino piano banchina, accesso dalla piazzetta dei Musicisti – Gallipoli
Museo Civico E. Barba – Via Antonietta De Pace 108 – Gallipoli
Date:
dal 5 luglio al 29 agosto
Orari di apertura:
dalle 17:00 alle 22:00
Ingresso: gratuito