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APRE LA MOSTRA DEDICATA A GREGORIO LEONE E SALVATORE NAPOLI LEONE

Una mostra-museo dedicata a Gregorio Leone e Salvatore Napoli Leone, illuminati industriali neretini del secolo scorso, sarà ospitata nelle sale al piano terra del castello di piazza Battisti e sarà visitabile a partire dai prossimi giorni. Giovedì 23 settembre, alle ore 10:30, infatti, è in programma l’open day del museo, con la partecipazione delle classi del liceo artistico “Vanoni”.
Lo spazio museale è sorto per interessamento di Marcello Gaballo, presidente della Fondazione Terra d’Otranto, che ha donato alla città di Nardò tutto il materiale documentario appartenuto ai due e che aveva ricevuto dagli eredi. Allestito con la consulenza e collaborazione dei docenti e degli alunni del liceo artistico e grazie alla fornitura di parte degli espositori da parte di un’azienda locale (Unieuro), il nuovo contenitore culturale del castello raccoglie numerose testimonianze dei due illustri concittadini neretini, pionieri dell’industria del Mezzogiorno.
Gregorio Leone fu alfiere dell’industria vinicola e liquoristica a Nardò, mentre Salvatore Napoli Leone (1905-1980), suo figlio adottivo, fu scienziato e inventore eclettico, commerciante, pubblicitario, che sperimentò numerose attività, alcune pioneristiche, passando dalla produzione di inchiostri, cosmesi, pasticceria, torrefazione caffè (era suo il noto Gran Bar Pasticceria di Nardò), fino ad arrivare a quella dei coni gelato e delle bibite. Operò anche nel campo pubblicitario, dell’editoria e della tipografia.
Gli oggetti, le foto, le tante etichette originali, gli attestati pervenuti anche dall’estero documentano un patrimonio inesplorato, assolutamente degno di essere conosciuto, utile per delineare la storia dell’industria e del commercio locale, a partire dalla fine dell’800 e sino a qualche decennio fa. L’epistolario del Cavaliere Napoli Leone, con centinaia di documenti e lettere, storia viva per Nardò e tutta la Puglia, è stato invece depositato presso l’Archivio Storico della Diocesi di Nardò Gallipoli. Il museo è occasione per celebrare (perché indirettamente coinvolti con le fabbriche dei due) altre figure importanti come il coriglianese Nicola D’Urso, tra i più celebri calligrafisti italiani operante a Roma; il pittore e grafico neretino Gino Gabrieli, con esposizione di bozzetti, marchi ed etichette originali da lui creati per le attività di Salvatore Napoli Leone; una produzione letteraria di una cugina dell’eroe Cesare Battisti, amica di Salvatore Napoli Leone. Trova posto, inoltre, il medagliere del Cavaliere Napoli Leone, già in un locale nei pressi della chiesa del Carmine, accanto a numerosi reperti e oggettistica donata da alcuni degli eredi e da concittadini entusiasti dell’iniziativa, oltre ai mobili e parte degli arredi appartenuti a lui e provenienti dalla sua abitazione, donati da Teresa Cagnazzo e dagli eredi legittimi. Anche gli alambicchi e gli strumenti dell’industria liquoristica “Leone” sono stati donati dal nipote Luigi Napoli.
Meritevole di attenta visita, anche da parte delle scuole, lo spazio museale rappresenta l’unico esempio cittadino di archeologia industriale misconosciuta e per questo da conoscere e trasmettere alle generazioni future.
La struttura sarà aperta e visitabile ogni giorno dalle ore 10 alle 13 e il sabato e la domenica anche dalle ore 18 alle 20 (lunedì chiuso).