I pugliesi tornano nei cimiteri con piante e fiori da porgere in dono ai propri defunti, in una ricorrenza che resta tra le più radicate della tradizione nazionale, dopo che lo scorso anno per l’emergenza Covid erano state varate misure anti contagio con orari limitati, ingressi scaglionati e prenotazioni. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in occasione della tradizionale visita ai cimiteri nel ponte di Ognissanti- e nel giorno della commemorazione dei defunti, con i crisantemi in dono ai defunti al Cimitero di Lecce il 2 novembre, alle ore 9,30, con i florovivaisti di Coldiretti Lecce, accompagnati dall’assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Lecce, Paolo Foresio, che doneranno i crisantemi a quanti onereranno nella ricorrenza i propri cari.
Un appuntamento che, dopo i problemi dell’emergenza sanitaria del 2020, si presenta quest’anno, grazie ai vaccini – sottolinea la Coldiretti – sotto ben diversi auspici. Il ricordo dei defunti rappresenta la ricorrenza più importante dell’anno per molti italiani e per la floricoltura Made in Italy che realizza in questo periodo circa il 20% del proprio fatturato. Purtroppo la produzione nazionale risulta essere in contrazione, a causa della riduzione dei trapianti, nei mesi scorsi, dettata dalle incognite legate all’andamento della pandemia.
Il crisantemo – sottolinea la Coldiretti – continua ad essere il dono preferito in occasione della ricorrenza soprattutto per la sua bellezza e lunga durata. La sua produzione è in calo a livello nazionale e i prezzi al dettaglio – riferisce la Coldiretti – possono variare tra 1,00 a 2,5 euro per i crisantemi e possono arrivare a oltre 20 euro se si tratta di fiori in vaso o di mazzi con più fiori, con una tendenza all’aumento fino al 20% per acquisti last minute. Per questo è opportuno, nonostante il tipo di ricorrenza, non fare acquisti di impulso, ma verificare e mettere a confronto i diversi prezzi. Per evitare di cadere nelle trappole del mercato e non alimentare l’illegalità è meglio – suggerisce la Coldiretti – evitare venditori improvvisati e preferire l’acquisto, se possibile, direttamente dai produttori, ricordando che acquistando fiori italiani si sostengono le imprese, l’occupazione, il territorio.